Ultimo aggiornamento 1 ora fa S. Emma vergine

Notizie Costiera Amalfitana - Notizie Costiera Amalfitana

Notizie Costiera Amalfitana

Hotel Marina Riviera Amalfi - Luxury 4 Stars Holte in Amalfi - Swimming Pool - Bistrot - GourmetMaurizio Russo liquori e prodotti di eccellenza dal 1899 a Cava de' Tirreni. Elisir di Limone, il Limoncello di Maurizio Russo, è realizzato esclusivamente con limone IGP della Costa d'AmalfiIl San Pietro di Positano è uno degli alberghi più iconici della Costa d'Amalfi. Ospitalità di Lusso e Charme a PositanoGM Engineering srl, sicurezza, lavoro, ingegneriaSmall Boutique Hotel in Costiera Amalfitana, Villa Romana Hotel & SPAHotel Santa Caterina, Albergo 5 Stelle lusso ad Amalfi. Ristorante Il Glicine, stella Michelin ad Amalfi

Tu sei qui: AttualitàLa Confederazione Italiana Agricoltori per la difesa del castagno

Attualità

La Confederazione Italiana Agricoltori per la difesa del castagno

Inserito da (redazionelda), mercoledì 5 settembre 2018 16:20:33

Un milione di cittadini in meno, è la proiezione demografica della Campania nei prossimi anni che riguarderà principalmente le aree interne montane con la scomparsa di intere collettività, è questo un dato allarmante emerso nell'incontro sulle problematiche fitoiatriche del castagno tenutosi il primo settembre presso l'azienda di Salvatore Malerba a Montella, produttore e trasformatore di castagne, alla presenza di Franco Alfieri, delegato per l'agricoltura della Regione Campania, il presidente nazionale della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) Dino Scanavino, il presidente regionale CIA Alessandro Mastrocinque, il direttore regionale Mario Grasso i presidenti ed i direttori provinciali tra cui il presidente CIA di Salerno Gaetano Pascariello.

Gli aspetti scientifici sull'argomento sono stati curati dal professor Antonio De Cristofaro ordinario presso la facoltà di Agraria del Molise.

La coltivazione del castagno da frutto - oggi a pieno titolo considerata una coltivazione agraria grazie a recenti interventi legislativi regionali che hanno definitivamente eliminato un assurdo obsoleto equiparamento della coltura ai boschi - può e deve rappresentare un baluardo per la salvaguardia delle realtà socioeconomiche montane. Tale coltivazione però, analogamente ad altri frutteti, non può prescindere dalla messa in atto di moderni sistemi di difesa dai patogeni che l'affliggono e che, a causa dei cambiamenti climatici e della diffusione di insetti esotici, si sono notevolmente diffusi e causano un decadimento quali-quantitativo delle produzioni. Tale è il noto caso del cinipide del castagno, importato nel 2002 in Piemonte, che ha causato un crollo vertiginoso delle produzioni e che oggi viene combattuto biologicamente con un altro insetto parassita utile il torymus.

Una difesa attenta con prodotti ammessi dal Ministero è pertanto una condizione essenziale per la sopravvivenza della coltivazione e richiede la esecuzione di pochi interventi mirati, 4-5 in un anno, certamente molto inferiore ai circa 40 trattamenti che nelle aree montane trentine vengono fatti per le note produzioni di mele acquistate dalle nostre massaie.

Purtroppo la disinformazione e la non conoscenza della materia ha portato spesso ad equivoci sia nell'opinione pubblica sia nelle amministrazioni locali non considerando che i trattamenti in un castagneto, effettuato con prodotti ammessi a bassissima tossicità, rilascia nell'ambiente quantità di prodotto centinaia di volte inferiori a quelli, simili, rilasciata nei nostri salotti dai collarini antipulci messi ai nostri cagnolini. L'ignoranza della materia ha portato spesso alla emanazione di provvedimenti amministrativi da parte delle amministrazioni locali che tenderebbero prioritariamente alla salvaguardia dell'insetto utile rilasciato nei castagneti per la lotta biologica al cinipide ed ignorando che fin dal 2014 una ricerca scientifica effettuata dai servizi fitosanitari delle Regioni Campania e Piemonte e dal CNR evidenziava chiaramente l'assenza di effetti negativi derivanti dai trattamenti su tale insetto.

In mancanza di una razionale coltivazione del frutteto le produzioni subiranno nefasti effetti che renderanno sempre meno competitivo il prodotto sui mercati, le conseguenze saranno l'abbandono delle imprese e la riduzione dell'occupazione con seri riflessi negativi sulle delicate realtà socioeconomiche delle aree interne montane.

La CIA di Salerno è in prima linea sull'argomento e supporterà i produttori castanicoli per ogni problematica inerente la difesa della coltivazione sia mediante la formazione e l'informazione sia tutelando il loro costituzionale diritto ad esercitare l'attività di impresa.

Fonte: Il Vescovado

Galleria Fotografica

rank: 104021108

Attualità

Attualità

Due studentesse del “De Filippis-Galdi” premiate al Concorso nazionale “Siamo uguali nella diversità”

"Noi possiamo agire da cittadini responsabili solo se impariamo a riconoscere i pregiudizi e a capire che uguaglianza e rispetto della diversità sono le fondamenta della convivenza civile." Questo il principio ispiratore del V Concorso Nazionale di Racconto Breve e Poesia "Siamo uguali nella diversità",...

Attualità

PNRR, l’allarme di Federcepicostruzioni: «135,8 miliardi da spendere in 14 mesi, ma il 40% dei cantieri è in ritardo»

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si avvicina al termine previsto per giugno 2026 con ancora 135,8 miliardi di euro da spendere. Un'analisi della Banca d'Italia rivela che il 40% dei cantieri è in ritardo, mentre solo il 2% risulta completato. In dettaglio, dei cantieri sopra i 5 milioni...

Attualità

Vincoli paesaggistici: importante vittoria del Comune di Cava de' Tirreni al Tar

Con una sentenza R.G. n. 848/2025 del 12.05.2025, di grande rilievo per l'autonomia e la tutela dei territori locali, il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania - Sezione di Salerno, ha accolto integralmente il ricorso del Comune di Cava de' Tirreni contro la delibera della Giunta Regionale...

Attualità

Trasporti marittimi nel golfo di Napoli, Borrelli: "Passeggeri stipati, niente sicurezza e un’unica via d’uscita"

Una sola via d'uscita per far sbarcare centinaia di passeggeri. È lo scenario documentato su una delle imbarcazioni della compagnia Gestour, utilizzata per i collegamenti marittimi nel Golfo di Napoli. Il risultato? Disagi enormi e condizioni che definire disumane è poco. "Una sola scala per far defluire...

La tua pubblicità sui portali più letti della Costiera Amalfitana, scegli l'originale NCANews, il Vescovado, Positano Notizie, Maiori News, Amalfi News, Il Portico, Occhi Su Salerno