Tu sei qui: AttualitàListe d’attesa infinite in provincia di Salerno, Polichetti (Udc): «Sistema in crisi etica, cure rapide solo a pagamento»
Inserito da (Admin), venerdì 18 luglio 2025 08:10:30
La sanità pubblica in provincia di Salerno torna sotto i riflettori, questa volta per bocca del dottor Mario Polichetti, responsabile del Dipartimento Sanità dell'Udc, che lancia un duro atto d'accusa contro il sistema delle liste d'attesa e le storture che colpiscono i cittadini, soprattutto i più fragili.
Prenotare un esame diagnostico attraverso il Sistema Sanitario Nazionale è divenuto, per molti utenti, una corsa a ostacoli. Attese lunghissime, in certi casi fino al 2026, per una Tac o per analisi di routine, a fronte di disponibilità quasi immediate se ci si rivolge al circuito privato - anche quando a offrire la prestazione è lo stesso medico che opera nel pubblico.
«È assurdo - denuncia Polichetti - che un medico, lo stesso medico, non abbia posto per settimane o mesi nella struttura pubblica dove lavora, ma sia immediatamente disponibile se contattato privatamente. Questo meccanismo genera una concorrenza sleale e mina alla base l'etica del sistema sanitario».
Secondo il medico salernitano, il problema non è soltanto organizzativo, ma anche morale: «Non si può ignorare l'esistenza di un cortocircuito evidente tra le liste d'attesa pubbliche e l'offerta privata, spesso gestita dagli stessi professionisti. È un paradosso che penalizza chi ha meno possibilità economiche, costretto a scegliere tra la propria salute e il bilancio familiare».
Il riferimento di Polichetti è a numerose segnalazioni pervenute da tutto il territorio provinciale, dove il sistema di prenotazione tramite CUP pubblico risulta congestionato, mentre nel privato - convenzionato o meno - le stesse prestazioni si ottengono in pochi giorni, dietro pagamento.
«Così la sanità pubblica perde credibilità e i cittadini smettono di avere fiducia nelle istituzioni - prosegue -. Serve un intervento normativo serio per regolare questo doppio binario inaccettabile, e impedire che chi lavora nel pubblico tragga vantaggio da inefficienze che contribuisce a creare».
Polichetti conclude con un appello alla responsabilità politica e gestionale: «Chi ha ruoli decisionali dica chiaramente se intende difendere una sanità pubblica accessibile a tutti, oppure se vuole alimentare una deriva in cui curarsi diventa un privilegio per pochi, e non più un diritto universale».
Fonte: Il Vescovado
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