LONDRA - Ritornerà a far parlare di sé l'iconica istituzione del Mayfair al Brown's Hotel, tra i più antichi della capitale britannica, gioiello della catena Rocco Forte Hotels. Nella struttura di Albemarle Street edificata nel 1837, che conserva orgogliosa il classico stile vittoriano, padrone di casa sarà Salvatore Calabrese, il barman italiano più celebre al mondo che dopo il successo del "pop-up" di dicembre al Donovan Bar, ripartirà con creazioni nuove e originali insieme a una selezione di cocktail vintage realizzati con alcuni degli spiriti più rari della sua collezione personale.

"La storia nel bicchiere", quella stessa che è già passata da qui: tra i clienti affezionati del Brown's figurano Oscar Wilde e Winston Churchill. E Calabrese ha inteso conservare intatta l'essenza del Donovan nonostante la completa riprogettazione, a cura del celebre designer di interni Inge Moore che ha collaborato con Olga Polizzi, director of Design per Rocco Forte Hotels, che hanno portato nuovi livelli di glamour nello spazio.

A fare bella mostra è la grande collezione privata dell'iconico Sir Terence Donovan, uno dei fotografi di moda più venerati del XX secolo. Lavorando all'interno dell'architettura classica inglese dell'hotel, la tavolozza dei colori combina il verde britannico con i toni bianchi e grigi della firma di Donovan e tocchi d'oro ovunque. Un equilibrio di riflessi e ombre, superfici luccicanti e finiture opache richiamano l'obiettivo della fotocamera, con la parte superiore della barra in vetro in cima a un pannello bronzato che ricorda il vassoio bagnato di un fotografo. Il suggestivo bar, che può ospitare fino a cento persone, incornicia il XIX secolo e mostra la collezione di spiriti vintage, pregiati liquori, vini e champagne. Calabrese ha creato una lista di 16 cocktail originali, divisa in quattro sezioni: alta esposizione luminosa e rinfrescante; esposizione bassa e scura; forte e audace contrasto elevato e morbido e delicato a basso contrasto.

Tra i drink più celebri il Flower Power ( Hendrick's Gin ri-distillato con Rambutan, tè ai fiori di farfalle, succo di limone e miele di lavanda), Gran Torino - Whisky Etichetta Oro Johnnie Walker, Riserva Speciale Martini Martini, Martini Riserva Rubino, Liquore all'arancia di sangue Solerno, succo d'arancia e schiuma di zenzero Re'al), Lady Forte - Don Julio Blanco Tequila distillata con pepe di Timur, arancia rossa e succo di pompelmo, sciroppo d'agave e champagne Moët & Chandon) e Naughty Corner (Bacardi Rum bianco, liquore di cacao bianco, liquore Galliano, succo d'ananas e frutto della passione fresco, bordato con burro di cacao e zafferano), che figureranno accanto ai cocktail firmati da Salvatore Calabrese, in rappresentanza di alcune delle sue creazioni più amate in oltre quarant'anni, in cui si è affermato tra le figure più influenti nel settore della mixology globale. Una carriera straordinaria, basata sul culto del Martini e del Negroni (suo è il drink più costoso della storia, da settemila euro).

Gli ospiti del Donovan Bar avranno anche la possibilità di assaggiare una selezione personale di Calabrese, dalla sua collezione di spiriti rari presentati in una lunga lista di cocktail vintage, che celebrano i "preferiti dimenticati" insieme ad alcuni dei classici più amati, dal Vesper (Gordons Gin c1950, Smirnoff Vodka c1950 e Kina Lilet 1949) all'eredità di Salvatore [(Clos de Griffier Vieux Cognac (1788), Kummel Liqueur (1770), Dubb Orange Liqueur (c1860) & Angostura Bitters (c1930)].

«Dopo il successo del menu Martini & Negroni sono lieto di ricongiungermi con il Donovan Bar per offrire i discernimenti più interessanti di Mayfair - dichiara Calabrese - Agli ospiti un menu unico di cocktail ispirati al lavoro di Sir Terence Donovan e in omaggio al suo talento artistico che si ammira dalle pareti».

«Adoriamo lavorare in edifici esistenti filtrati nella storia, dove possiamo attingere a una storia dal passato e combinare questo con elementi moderni per mantenere l'esperienza pertinente - ha detto Inge Moore -. L'eredità di Terence Donovan è stata favolosa, non solo in termini di collezione esclusiva della sua fotografia che abbiamo avuto a portata di mano, ma nella narrativa che ha prestato al nostro concetto di design».

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