Carol Maltesi era stata uccisa da Davide Fontana in maniera brutale: l'accusa per quell'omicidio efferato aveva chiesto l'ergastolo.

Il delitto risale all'11 gennaio del 2022, il 44enne l'ha uccisa a martellate in testa per poi sgozzarla.

Ha fatto il cadavere a pezzi per poi riporli in un congelatore, tentando prima di bruciarne i resti per poi abbandonarli nel Bresciano.

Per settimane, usando il cellulare della giovane, aveva risposto ai messaggi di parenti e amici, fingendosi lei.

L'uomo non voleva che Carol lasciasse Rescaldina per trasferirsi a Verona ed avvicinarsi maggiormente al bimbo che aveva avuto da una precedente relazione e che viveva col padre.

È stato condannato a 30 anni di carcere: ha deciso così il Tribunale di Busto Arsizio (Varese), escludendo l'aggravante della premeditazione, dei motivi abbietti e le sevizie. L'accusa aveva chiesto l'ergastolo.

La sentenza è arrivata dopo sette ore di camera di consiglio.

Tanta la rabbia e la delusione tra familiari e parti civili per la condanna a soli 30 anni di Davide Fontana:

"È una vergogna, mia nipote l'ergastolo lo ha avuto a vita, così come sua madre e il mio nipotino".

Con queste parole la zia di Carol Maltesi, Anna, ha commentato la sentenza al termine del processo di Davide Fontana.

"Lascio tutto nelle mani di Dio, è una vergogna - ha ribadito tra le lacrime - ci aspettavamo l'ergastolo, anche se a mia sorella non interessava, perché tanto niente le riporterà Carol.

"Con tutto quello che succede - ha concluso -, tra dieci anni sarà fuori e potrà rifarsi una vita, mia nipote a 26 anni non torna più".

Fonte foto: Foto diSang Hyun ChodaPixabay.