Tu sei qui: AttualitàPrevenzione incendi: norme restrittive anche per bed and breakfast e case vacanza. Ma chi le applica?
Inserito da (redazionelda), venerdì 16 agosto 2019 08:42:38
Le vigenti norme di prevenzione incendi prevedono che "Alberghi, pensioni, motel, villaggi-albergo, residenze turistico-alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormitori, case per ferie, con oltre 25 posti-letto" siano soggette al controllo dei Vigili del Fuoco. Pertanto devono attivarsi nel perseguire uno specifico iter ed ottenere una conformità ai fini della sicurezza antincendio per esercire.
Invece per le attività con capacità ricettiva inferiore a 25 posti letto, riferendomi in particolare ai Bed and breakfast, case vacanze, alloggi per vacanza, che spuntano come funghi in Costiera Amalfitana cosa è obbligatorio fare? Si devono comunque applicare delle misure di sicurezza ed in particolare di prevenzione antincendio? Anche se ho solamente due posti letto?
Ce lo spiega l'ingegner Giuseppe Mormile, esperto in sicurezza sui luoghi di lavoro e antincendio facendo riferimento al titolo III del Decreto 9 aprile 1994 e ss.mm.ii, (norma di riferimento per le strutture alberghiere e/o equivalenti) dove in particolare viene richiesto che:
Le istruzioni vanno esposte in ciascuna camera, bene in vista, indicante il comportamento da tenere in caso di incendio, devono essere redatte in alcune lingue estere con l'indicazione dei divieti di:
«Naturalmente questo è da ritenersi in linea per le strutture regolarmente registrate - chiarisce Mormile - e qualora sul territorio dovessero esserci strutture "abusive", saranno "abusive" anche ai fini antincendio. Con una piccola differenza: che l'abuso alla registrazione è un reato e non produce danni diretti agli ospiti e al vicinato, mentre eventuali violazioni o abusi ai fini antincendio possono arrecare seri problemi sia per gli ospiti della struttura che per il vicinato, oltre a non esimere il proprietario dalle proprie responsabilità».
Fonte: Il Vescovado
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