Tu sei qui: AttualitàRavello, all'ufficio postale un solo sportello attivo. Polemiche per ritardi e disagi
Inserito da (redazionelda), venerdì 2 febbraio 2018 12:44:26
Tornano i disagi all'ufficio postale di Ravello. Per effetto del trasferimento di una dipendente, attualmente è soltanto uno lo sportello attivo sui tre previsti, lunghe file e ritardi scandiscono le giornate a Via Boccaccio. Tanti gli anziani che, in fila, attendono di ritirare la pensione. Qualcuno si è messo in coda addirittura alle sei e mezza del mattino per aspettare l'apertura dell'ufficio postale, e tanti altri sono stati costretti a rinunciare. Il direttore Gaetano Vergati, in via del tutto eccezionale, è dovuto passare dal back office al front, sovvenendo alle regole interne all'azienda, per far fronte all'enorme mole di lavoro.
«È una situazione insostenibile, ci sono molti anziani nella città che devono ricevere la pensione - ci dice un utente - ma spesso siamo costretti a rinunciare perché fare lunghe code, magari con freddo e pioggia, è molto duro».
Il problema si ripresenta, puntuale, ogni mese. «Il primo del mese è sempre un giorno problematico per il ritiro delle pensioni ma essendo tanti gli anziani il disagio si prolunga per più di una settimana. Sarebbe necessaria l'assistenza almeno di due impiegati per abbreviare i tempi d'attesa».
Quello di Ravello non è un ufficetto qualsiasi: serve una città di circa 2500 abitanti, ma anche parte della vicina Scala e tra due mesi inizia una nuova stagione turistica.
Dopo la morte prematura, lo scorso anno, di Salvatore Mansi (un vero e proprio angelo, per disponibilità e impegno sul lavoro) Poste Italiane non avrebbe previsto assunzioni e non sembra voler investire sul nuovo personale per gli sportelli.
A Ravello, per affrontare il problema delle code, c'è chi decide di appostarsi fin dalle prime ore del mattino all'ingresso, mentre altri vi ritornano più volte durante la mattinata per verificare il deflusso. «Sono venuto stamattina presto - conferma uno dei clienti in attesa all'esterno - c'era troppa gente e sono tornato più tardi ma la situazione non era cambiata. A questo punto non mi resta che tornare domani».
Fonte: Il Vescovado
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