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Dialogo semiserio sul presente e sul futuro politico della Città della Musica

Ravello, quando la politica toccava il fondo... per risalire

In un colloquio telefonico immaginario, l’ex sindaco Salvatore Sorrentino mette a confronto i tempi passati e l’attuale clima politico ravellese. Tra nostalgia di un confronto più civile e l’amara constatazione di una crisi senza precedenti, emerge un messaggio di speranza: dal fondo si può sempre ripartire, se ciascuno torna a fare la propria parte con responsabilità e dialogo

Inserito da (Admin), sabato 2 luglio 2011 13:59:04

di Salvatore Sorrentino* già sindaco di Ravello

Colloquio telefonico (semiserio e semi vero) fra due Ravellesi: uno residente fuori, l'altro a Ravello.

- Ciao, amico mio, ho ricevuto il libro che mi hai mandato. Te ne ringrazio.
- Ciao. Ma che succede a Ravello?
- E che deve succedere? Niente di straordinario. E' la norma.
- Ma va là. Non siamo mai arrivati a tanto.
- Dio mio! Proprio per il fatto che non ci eravamo mai arrivati, è la norma. C'è sempre una prima volta.
- Sì, ma stavolta stiamo esagerando; siamo arrivati proprio nella m.....!
- E ti meravigli? Non siamo mica ai miei e ai tuoi tempi. Allora bisticciavamo, ce le contavamo di tutti i colori, durante la campagna elettorale; ma alla fine di essa, eravamo capaci pure di stringerci la mano, di augurarci buon lavoro, pur nella distinzione dei ruoli, ... di berci un caffè insieme.
- Sì. Ma tu ti rendi conto di quel che è successo in Consiglio Comunale? Qui abbiamo toccato il fondo! Non si capisce più niente.
- Caro mio, il guaio è che, oggi, pure 'e ppullece teneno 'a tosse. Pure quelli che non hanno mai contato niente nel paese, e non contano niente, si fanno sentire, alzano la voce e ... tirano a rompere.
- Sì, ma pure con noi lo hanno tentato, ma noi, diplomaticamente, li abbiamo messi a tacere, non abbiamo fatto fare tanto chiasso.
- Ti sbagli. Noi non li abbiamo messi a tacere, non li abbiamo fatto tirare a rompere. Noi abbiamo parlato, colloquiato, discusso, a volte fino alla noia, ma, alla fine, abbiamo sempre trovato un punto di incontro. E talvolta abbiamo pure ceduto, ma onorevolmente e ... senza vanto da parte di nessuno. Ricordi quella volta che la Minoranza propose di dare la cittadinanza onoraria ad un illustre ospite di Ravello? Ricordi che la maggior parte della Maggioranza, che si era formata a diversa cultura e a particolare fede religiosa, era contraria? Ricordi come andò a finire? Il Consiglio Comunale, all'unanimità dei voti, concesse la cittadinanza onoraria all'illustre nostro ospite. E oggi, io per primo ne sono contento.
- Tutto quello che vuoi, ma questi hanno veramente toccato il fondo!
- Caro mio, io ti dico: per fortuna! E' un grande traguardo. Questo significa due cose importanti. 1°) Se abbiamo toccato il fondo, più a fondo non possiamo scendere. 2°) Toccato il fondo, ci si può sempre dare una spinta e risalire. Il guaio sarebbe se il fondo non è stato ancora raggiunto; se rischiamo di andare ancora più giù!
- Smettila di scherzare; qui devi intervenire e cercare di raddrizzare le cose. Tu hai carisma, ... e sei rispettato. A te, ... danno ascolto tutti, nessuno si permetterebbe di mandarti a quel paese.
- Amico mio, quisque faber fortunæ suæ. Io ho creato te, e pure qualche altro. Ma tu, chi hai creato? Ora è inutile piangere sul latte versato. Ora dobbiamo solo unire le nostre singole forze, cercare di intervenire e ... di raddrizzare la baracca. Non possiamo far finta di non vedere. Nessuno può far finta di non vedere. Nessun ravellese può far finta di non vedere. Allora, io comincerò subito; ma tu, cerca di scendere dal tuo piedistallo; scendi per terra; la diplomazia non ti manca; anzi, tu, ne hai anche più di me. Muoviti.
- Forse hai ragione. Lo farò. E ... speriamo che me la cavo! Ciao!
- Ciao!

Fonte: Ravello Notizie

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