Tu sei qui: AttualitàSempre più anziani e meno giovani: il lavoro domestico nel 2028 avrà bisogno di oltre 2 milioni di addetti
Inserito da (Admin), lunedì 16 giugno 2025 12:59:25
È stato presentato oggi a Roma, in occasione della Giornata Internazionale del Lavoro Domestico, il terzo paper del Rapporto 2025 "Family (Net) Work" a cura di Assindatcolf e del Centro Studi e Ricerche IDOS. I dati parlano chiaro: nel 2028 le famiglie italiane avranno bisogno di oltre 2 milioni e 74 mila lavoratori domestici, tra colf e badanti, per garantire la cura della casa e delle persone non autosufficienti. Di questi, circa 1 milione e 414 mila saranno lavoratori stranieri, e oltre la metà non comunitari.
Un quadro che tocca profondamente anche la Costiera Amalfitana, dove il progressivo invecchiamento della popolazione locale è sotto gli occhi di tutti. Mentre gli anziani aumentano, i giovani se ne vanno: spinti da un mercato del lavoro inadeguato e da una cronica carenza di alloggi a prezzi accessibili, ormai cannibalizzati dal turismo. La trasformazione di molte abitazioni in B&B o case vacanza ha privato intere comunità della possibilità di offrire stabilità abitativa ai residenti. E così, le nuove generazioni scelgono di trasferirsi altrove per costruirsi un futuro, lasciando i borghi sempre più vuoti, ad eccezione di chi resta per necessità e degli ospiti stagionali.
A fronte di questa situazione, il fabbisogno di assistenza cresce. In Campania, secondo il report, serviranno almeno 3.000 nuovi addetti all'anno, di cui 1.500 provenienti da Paesi extra-UE, da inserire regolarmente attraverso i Decreti Flussi. È questa infatti la principale via d'accesso per lavoratori stranieri non comunitari, e secondo Assindatcolf servirebbero almeno 14.500 ingressi all'anno a livello nazionale solo per coprire il settore domestico.
«La componente non comunitaria è essenziale per coprire il fabbisogno aggiuntivo di lavoratori domestici. Ma poiché si tratta di personale non ancora presente in Italia, è fondamentale organizzarsi tempestivamente» ha dichiarato Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, sottolineando la necessità di una programmazione triennale mirata (2026-2028) e di un'intermediazione qualificata, che garantisca assunzioni regolari e trasparenti.
Luca Di Sciullo, presidente di IDOS, ha invece messo in guardia contro i rischi di abusi e lavoro sommerso, ancora troppo diffusi in un comparto che spesso sfugge ai radar del lavoro formale.
In una terra come quella della Divina, dove la domanda di cura cresce mentre la rete familiare tradizionale si assottiglia, e dove gli ospedali e i servizi sanitari territoriali vivono in una condizione di emergenza strutturale, il lavoro domestico rappresenta una risposta necessaria ma sempre più difficile da garantire.
Una riflessione amara, che chiama in causa anche le politiche abitative, la pianificazione urbana e il modello di sviluppo economico: può davvero la Costa d'Amalfi permettersi di perdere i suoi giovani e affidarsi interamente a lavoratori esterni per assistere i suoi anziani? E soprattutto: quali strategie reali sono in campo per invertire una rotta che appare già tracciata?
Fonte: Il Vescovado
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