Tu sei qui: Attualità“Sole che sorgi”, l’analisi del voto di Ravello
Inserito da (redazionelda), lunedì 6 giugno 2016 13:05:14
di Antonio Schiavo
Una delle espressioni più usate (e abusate) durante questa sfibrante campagna elettorale per le Amministrative di Ravello è stata "onestà intellettuale".
Bene, parto proprio da lì: onestà intellettuale vuole che si dica che, nel mio ultimo pezzo prima che si entrasse nell'agone vero e proprio, concludevo il mio modesto dire auspicando che il 6 di giugno, per i ravellesi, quello che si stava consumando con l'abbraccio fra i due storici rivali cittadini potesse essere derubricato fra i brutti sogni.
Ravello l'ha pensata diversamente da me. In maniera inequivocabile, massiccia, al di là delle aspettative. Il numero di voti che sono confluiti su Salvatore di Martino e la sua compagine, il distacco con le altre liste, il semi plebiscito (in parte prevedibile) in un'area del paese sono sotto gli occhi e le menti di tutti.
Chiunque, per addentrarsi in una prima analisi del voto, non può che prenderne atto.
Lo dobbiamo fare, innanzitutto noi, da queste pagine.
Una piccola digressione mi sia consentita: visto che nelle convulse serate preelettorali più volte si è posta l'enfasi sul rispetto delle persone e delle idee, come conciliano questa tiritera gli psicologi d'accatto (e non mi riferisco alla sprovveduta fanciulla catapultata suo malgrado sul palco) con l'offendere la preparazione, la trasparenza, la sensibilità, la correttezza di chi scrive su questo giornale più volte usato (quando ancora non era "il giornalino") come tribuna e pulpito dagli stessi e poi, sotto la solita sapiente regia, denigrato nella maniera più becera e volgare?
Detto questo è d'uopo passare ad alcune considerazioni, buttate giù anche senza alcun ordine logico:
Il risultato sembrerebbe dire di sì ed in democrazia (altra parola di cui abbiamo fatto overdose) la volontà popolare assume un valore primario sempre se non la si utilizzi a intermittenza e secondo gli sprazzi umorali o isterici di qualcuno.
Dopo una notte insonne, a sentire i vincitori, stamattina il sole che sembra far capolino nel simbolo di Rinascita Ravellese è risorto in lontananza.
Ancora molto in lontananza.....
Un vecchio inno che un'era geologica fa cantavamo quando alcuni dei vincitori di oggi si attrezzavano ad apprendere la nobile arte dei felini che cadono sempre sulle quattro zampe cominciava così. "Sole che sorgi, libero e giocondo...."
Oggi, visti i festeggiamenti della notte e di quelli che verranno, quel sole pare evidentemente giocondo. Ho qualche dubbio però (ma con tutto il cuore mi auguro di sbagliarmi) che sia altrettanto libero.
Fonte: Il Vescovado
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