Tu sei qui: AttualitàSussurri Amalfitani: il viaggio fotografico di Armando Montella
Inserito da (admin), domenica 5 agosto 2018 17:25:47
Ansel Adams asseriva "Non ci sono regole per una buona foto, ci sono solo buone fotografie" ed è quello che abbiamo pensato sfogliando l'opera prima, in senso editoriale, di Armando Montella.
Classe 1963, Armando non ama definirsi un fotografo professionista. Infatti più che semplici fotografie di buona fattura le sue sono vere e proprie interpretazioni che realizza immaginando un percorso inverso di introspezione in chi le osserva.
Lo abbiamo incontrato una mattina di inizio agosto a Minori, scambiando con lui poche battute, sufficienti a percepire il pragmatismo che caratterizza l'uomo dietro l'obiettivo.
La prima emozione che si evince dai suoi scatti è il senso di infinito che trasmettono: un'alternarsi di linee tese e profondità di campo, l'orizzonte che in lontananza cerca di definire l'indefinibile. Se a questo poi aggiungiamo l'amore viscerale che lega l'artista alla Costiera Amalfitana, il risultato non poteva che essere un racconto fotografico che si trasforma in un viaggio alla scoperta del fascino che questo territorio regala a chi lo osserva.
"Esistono luoghi che incantano chiunque. E incantano in ogni tempo. Che entrano negli occhi e nell'anima, che diventano cibo per i sensi, nutrimento per le emozioni. E' questo l'elemento caratterizzante della Costiera Amalfitana, un'ambita meta turistica che infonde stupore e meraviglia nel visitatore, non stancandone mai lo sguardo...", sono le parole di Roberto Pellecchia che ha curato l'introduzione dell'elegante libro di cui non possiamo non citare il suo pensiero conclusivo "... come se fosse un sortilegio senza fine, questa costa ha la capacità di chiamare a sé i figli del Romanticismo di ogni tempo che, come Armando Montella, proiettano su di essa i loro sogni e ne reinterpretano emotivamente il paesaggio."
Edito da Areablu edizioni, la prefazione è stata curata da Gerardo D'Elia "... il desiderio non solo di raccontare amorevolmente quei magnifici luoghi, unici al mondo e così prolifici di bellezza, ma anche quello di sublimarli e trascenderli in una dimensione metafisica che li trasforma in non-luoghi ma luoghi dell'anima, con i quali "sussurrare suggestioni così profonde e diverse, forti e delicate, da far ritrovare ad ognuno dei fruitori, una parte profonda delle proprie emozioni"
Fonte: Il Vescovado
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