Tu sei qui: AttualitàTraffico in Costiera: il problema non è in risoluzione. Anzi
Inserito da (redazionelda), mercoledì 9 ottobre 2019 10:45:16
di Sigismondo Nastri
Un incontro, a Maiori, nella sala congressi dell'Hotel Pietra di Luna, promosso dagli operatori del settore turistico, sul piede di guerra per le conseguenze negative che avrà - ne sono certi - sulla loro attività, e in generale sulla economia di Maiori e Minori, che ha il suo perno nella ospitalità e nell'accoglienza, l'ordinanza n. 337 dell'Anas che disciplina il traffico sulla strada statale 163 a partire dall'aprile 2020.
Preoccupazioni subito recepite dai sindaci di Maiori e Minori. E, sotto certi aspetti, dal sindaco di Tramonti, il quale però teme che qualche soluzione ipotizzata possa danneggiare il suo comune. Assenti gli altri sindaci. E non è un buon segnale.
Del resto avevano già dato il loro assenso all'ordinanza in discussione. Non c'erano neppure operatori turistici, alberghieri, commerciali di Positano o Amalfi. Ed è comprensibile.
Il problema non è visto allo stesso modo nell'area occidentale della Costiera (da Positano ad Amalfi per intenderci) e in quella orientale (Maiori e Minori soprattutto). Il movimento escursionistico, che quotidianamente fa da Sorrento ad Amalfi centinaia di mastodontici pullman, trasformando il centro storico in una casbah, alimenta interessi rilevanti, privati ma anche pubblici.
Considerato che il territorio della Costiera - trentamila abitanti o poco più, distribuiti in dodici Comuni - ha già un peso politico scarso, figuriamoci quanto esso diventi irrilevante se non si riesce ad affrontare con unità d'intenti problemi importanti, quali quelli della vocazione, dell'assetto e della gestione del territorio.
Compreso quello del traffico, che è sul tappeto da quasi mezzo secolo: mi viene da dire, a tempo perso. Dato che ogni anno, dalla primavera all'autunno, e in corrispondenza delle festività di fine anno, quando i flussi turistici si fanno più intensi, percorrere la statale amalfitana diventa un'avventura. Anzi, una vera disavventura.
Fonte: Il Vescovado
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