Cinque arresti sono avvenuti stamani nei confronti dei presunti responsabili di una violenza sessuale di gruppo su una turista inglese. La violenza sessuale di gruppo risale all'ottobre del 2016 quando, durante l'ultima sera di permanenza della donna in un noto hotel della Penisola sorrentina, due dei cinque barman in servizio nel locale offrirono a lei e a sua figlia un drink con la cosiddetta 'droga dello stupro'. La turista di 50 anni venne condotta nell'adiacente locale con piscina dove i due abusarono di lei; quindi fu portata nella stanza dove alloggiava il personale dove almeno una decina di uomini, a turno, usarono violenza su di lei.

La notizia è ripresa anche dal "Telegraph", noto quotidiano del Regno Unito, che nel parlare dell’accaduto cita anche la Costiera Amalfitana, con tanto di fotografia di Amalfi vista dal mare. Nel descrivere il luogo in cui è accaduto il fatto, Sorrento per l’appunto, l’autore dell’articolo scrive che «la pittoresca città domina la vista sul Golfo di Napoli ed è una base privilegiata per esplorare la Costiera Amalfitana e l'isola di Capri». (clicca qui per leggere l’articolo originale).

Non si capisce bene che senso abbia citare la Costiera Amalfitana in un articolo in cui si parla di un fatto di cronaca e in cui il territorio in questione non c’entra chiaramente niente. Dalla citazione ripresa dall’articolo originale è evidente che l’autore conosca bene la differenza tra Costiera amalfitana e penisola sorrentina, pertanto non si può parlare di "confusione" dovuta alla vicinanza delle località. Se questa abitudine ricorrente di abusare del brand "Amalfi Coast" si può accettare in pezzi dal chiaro stampo turistico, non è accettabile invece in casi come questo, in cui sembra che la Costiera venga citata per favorire i click dei visitatori e di conseguenza i guadagni.