Tu sei qui: CronacaA Cava de' Tirreni a rischio crollo via Gaetano Cinque, i consiglieri Galdi e Di Matteo:《Urge iniziare lavori》
Inserito da (ilvescovado), sabato 29 aprile 2017 11:18:12
Di Adriano Rescigno
«A Via Gaetano Cinque toccherà mica la stessa sorte e le tempistiche di via Di Domenico a Sant'Anna?», è il quesito che sollevano l'ex sindaco Marco Galdi ed il consigliere comunale Massimiliano Di Matteo dopo le vicende legate al crollo ed alle opere di rifacimento della strada provinciale 360 che allo stato dell'arte separa la località Sant'Anna dalla frazione Santa Lucia e dal centro città, con l'indizione di una gara d'appalto per la fine di maggio. Attualmente via Gaetano Cinque (che permette ai residenti delle frazioni San Cesareo e Castagneto di raggiungere la città o inoltrarsi verso la Costa d'Amalfi) è soggetta a forte erosione del sottosuolo e vi è un rischio di crollo. Chiusa al transito dei mezzi pesanti e da una determinata altezza, urge di lavori.
Come spiega l'ex sindaco: «Nella passata amministrazione imposi studi geologici e l'allestimento di un progetto che nei costi superava i 300mila euro messi a disposizione dal Genio Civile, soldi mancanti che si possono reperire tranquillamente aprendo un mutuo visto che c'è la possibilità di accenderlo in quanto lasciammo un indebitamento inferiore al 2% rispetto ad un tetto massimo del 4%. La strada dalla constatazione del pericolo ha vissuto un momento di senso unico, poi alternato, adesso non è accessibile a mezzi di una determinata altezza e peso, ma servono i lavori per evitare danni importanti e per la sicurezza di cittadini e residenti. Hanno preferito utilizzare diversamente i fondi, ma il mutuo è ancora accendibile come ancora il pericolo di crollo è incombente. Servono interventi rapidi».
Più drastico il consigliere Massimiliano Di Matteo, invece: «Vorrei sapere quale mente ha stabilito che una strada può franare solo se transitano mezzi pesanti. Il pericolo o c'è o non c'è, ed attualmente, c'è. O la si chiude o la si apre, non ha senso far transitare anche solo i motorini con un pericolo di crollo. O ci si decide a far partire i lavori o la strada si chiude e si trovano soluzioni alternative di viabilità».
Fonte: Il Portico
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