Tu sei qui: CronacaAbbattimenti, tremila in corteo contro le demolizioni
Inserito da (admin), martedì 2 marzo 2010 00:00:00
Hanno chiesto che il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, si faccia promotore di un incontro tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed una rappresentanza delle associazioni che lottano per evitare l’abbattimento delle case abusive. Quelle stesse associazioni che il 25 febbraio sono tornate in piazza a protestare, il secondo corteo in meno di 15 giorni svolto a Napoli.
Quasi tremila le persone che hanno preso parte alla manifestazione, provenienti da Afragola, Boscotrecase, Casola di Napoli, Casoria, Castellammare di Stabia, Cava de’Tirreni, Giugliano, Gragnano, Ischia, Lettere, Pimonte, Pozzuoli, Procida, Santa Maria La Carità, Sant’Antonio Abate, Torre Annunziata, Torre del Greco e dai quartieri napoletani di Pianura e Soccavo. Niente a che vedere, comunque, con il numero di case a rischio ruspe: “Sono almeno 60mila”, ricordano i manifestanti.
Con striscioni e slogan, presente in corteo anche il Comitato Casa Sicura di Cava de’Tirreni, insieme al presidente Luigi Di Domenico, il quale, in una dichiarazione rilasciata a diverse emittenti televisive, ha tenuto a precisare la situazione scandalosa a Cava di molte famiglie che vivono nell’indigenza in prefabbricati costruiti dopo il terremoto del 1980: «E da allora non si è ancora fatto nulla di concreto, perché l’impossibilità di edificare ha fatto sì che chi ha adesso un tetto l’ha dovuto costruire abusivamente per necessità e rischia di vederselo demolito».
Il corteo, partito da Piazza Garibaldi, si è snodato per le strade del centro di Napoli, andate letteralmente in tilt, prima di chiudersi, in Piazza del Plebiscito, dove una delegazione è stata poi ricevuta dal capo di gabinetto del prefetto e da un altro funzionario. A loro i rappresentanti di associazioni e comitati hanno consegnato una missiva nella quale è stato chiesto al prefetto di farsi da intermediario tra i proprietari delle case da abbattere ed i vertici politici.
«Bisogna dare atto al prefetto - sottolineano i comitati - di averci ricevuto lo scorso 17 febbraio e di averci manifestato solidarietà, pur sottolineando che senza un intervento ad hoc del governo lui sarà tenuto a procedere agli abbattimenti programmati. A lui chiediamo, dunque, che si faccia da tramite per le nostre esigenze. Anche perché finora la politica, di qualsiasi colore, si è dimenticata del nostro problema».
Non si direbbe, viste le bandiere bipartisan sventolate durante il corteo e mostrate con insistenza insieme agli striscioni di chi rivendica un tetto. Questione di elezioni alle porte, forse. “Ma senza un intervento concreto delle istituzioni, diserteremo le urne”, minaccia qualcuno.
Quasi in fase di scioglimento arriva l’annuncio in coro dei rappresentanti dei comitati: «D’ora in poi alzeremo il tiro. La prossima volta andremo a Roma e ci andremo alla nostra maniera». Sembra una dichiarazione di guerra, ma non lo è, anzi «per piacere, scrivete che noi ripudiamo ogni forma di violenza e condanniamo qualunque atto teppistico. Scrivetelo, perché c’è chi va in giro a fare danni e si nasconde dietro alla nostra lotta».
La prossima protesta, clamorosa, sarà una marcia lenta verso la capitale ed un’invasione di Roma. «Duemila automobili, camion e motocarri partiranno da Napoli e dalla provincia. Avanzeremo a 40 all’ora sull’autostrada - annunciano i leader dei comitati - costringeremo l’Italia ad accorgersi del nostro passaggio. Rallenteremo anche il Raccordo Anulare, poi entreremo in città ed avanzeremo a passo di lumaca».
«Quello che si è visto in corteo - dice Luigi Di Domenico, presidente del Comitato Casa Sicura di S. Anna di Cava de’Tirreni - fa una certa rabbia, perché, nonostante la gente fosse stata informata in città, oggi si vede solo una piccola minoranza, circa 150 persone, di cui quasi tutte della frazione S. Anna, mentre il problema interessa più di 1.000 famiglie. Questo è un atteggiamento di indifferenza di cui si deve prendere atto e voglio che si venga detto casa per casa».
Comitato Casa Sicura - S. Anna
Fonte: Il Portico
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