Con la scomparsa di Benedetto Senatore (85 anni), se ne è andata una piccola, ma significativa e cara pagina di storia cittadina.
Dopo un passato di militare giramondo, in cui dal 1940 al 1945, tra Africa, Grecia, Albania e Yugoslavia, aveva sacrificato, come tanti, la sua giovinezza per i sogni di gloria dell'Italia del ventennio, Benedetto è stato Custode della Scuola Elementare di Piazza Mazzini per oltre 32 anni, dal 1948 al 1980. Qui ha letteralmente preso per mano migliaia di bambini, speranze di un'Italia che aveva ripreso a sperare. Ed è stato sempre sollecito ad ogni bisogno, ben al di là delle sue stesse specifiche mansioni: ha fatto il custode, il padre, il fratello, l'amico. Pronto anche a preparare scaldini di carbonella da mettere sotto le cattedre oppure ad aggiustare le sedie con rudimentali mazze di scopa.
In tantissimi ancora oggi lo ricordano con tenera affettuosità e qualche lacrima di nostalgia. Non sono solo rimpianti di giovinezza, ma anche la memoria di un uomo che ha saputo per tutti essere un adulto di riferimento e dare un esempio importante di affettuosa dedizione al dovere.
Come a scuola, così in famiglia. Per la moglie, per i figli, per i nipoti, è stato una figura guida, una fonte di sostentamento, di amore e di rispetto; e poi, nel viale del tramonto, un tenero oggetto di ben meritate premure, che lo avevano trasformato in dolce figlio dei suoi figli.
Nel suo piccolo, ha saputo lasciare una luce intensa. E quella luce non è cancellabile, perché oramai fa parte del Paradiso della memoria.