Tu sei qui: CronacaAddio, indimenticabile Pablito
Inserito da (admin), giovedì 10 dicembre 2020 18:42:14
La notizia della morte di Paolo Rossi, eroe del campionato mondiale di calcio del 1982 in Spagna, è davvero scioccante. Ero a Parigi con la famiglia, quella estate. Ricordo che, all’arrivo, avevo trovato la Gare de Lyon tappezzata con le bandiere di tutte le squadre in competizione: undici bandiere per ogni nazione. E, insieme, decine di gigantografie dei calciatori più famosi alle pareti. Che spettacolo! Prima della finale vi erano rimaste sono quelle di Italia e Germania. Tante, da riempire l’intero soffitto della stazione ferroviaria. Mi godetti le imprese dei ragazzi di Enzo Bearzot, Paolo Rossi & C., con mio figlio Antonio, davanti al televisore, nella hall di un piccolo albergo di rue Monge. La sera dell’11 luglio eravamo gli unici a tifare Italia, in mezzo a un gruppo di tedeschi esaltati, presuntuosi, arroganti. Ma finirono come quei pifferi di montagna, di cui si racconta: andati per suonare e invece suonati. Mia moglie se ne stava defilata per contenere la vivacità di nostra figlia, Manuela, che aveva meno di quattro anni. A ogni azione d’attacco dei nostri, a ogni gol, ci arrivava l’eco delle grida dei parigini, affacciati ai balconi delle case a manifestare la loro esultanza. Tifavano contro la Germania perché aveva eliminato malamente i bleus in semifinale. Al triplice fischio dell’arbitro, che ci proclamava campioni del mondo, ci spostammo rapidamente in metro al boulevard di Saint-Germain per partecipare alla festa: migliaia di italiani in corteo, un interminabile carosello di auto, una incontenibile euforia accentuata da generosi calici di champagne. Baccano infernale. E noi a sventolare delle piccole girandole, con i colori della bandiera tricolore, verde-bianco-rosso, acquistate per l’occasione a un mercatino. Eppure, in quel trambusto, accentuato dai clacson a tutto volume, riuscii a individuare un’auto dalla quale sventolava un vessillo bianconero. Al volante, il mio caro amico Ennio Iovane, amalfitano di Parigi. «Non avevo a disposizione la bandiera italiana – mi spiegò -, ho preso quella della Juve, la mia squadra del cuore». L’indomani i giornali, riportando a caratteri cubitali la notizia del trionfo degli azzurri, scrissero: justice est faite. Grazie, indimenticabile ‘Pablito’, per quella straordinaria emozione di trentotto anni fa, regalataci a suon di gol. Riposa in pace! Sigismondo Nastri Fonte immagine: https://vivoperlei.calciomercato.com/articolo/quando-paolo-rossi-cesso-di-essere-pablito
Fonte: Booble
rank: 10802105
Nella giornata di ieri, personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto un uomo, classe '82, ricercato per evasione dagli arresti domiciliari. L'uomo, infatti, era sottoposto alla misura restrittiva degli arresti domiciliari in quanto colpito da ordine di custodia cautelare per i reati di associazione...
La Guardia di Finanza di Cava de' Tirreni ha eseguito un'ordinanza di interdizione temporanea dai pubblici uffici nei confronti di due funzionari in servizio presso il Comune, coinvolti in un'inchiesta su presunte irregolarità nell'assegnazione di appalti pubblici. Il provvedimento, emesso dal Giudice...
Nella mattinata di ieri, 29 luglio, personale della Polizia di Stato ha proceduto all'arresto provvisorio ai fini di consegna di un 25enne olandese poiché destinatario di un mandato di arresto europeo, emesso dalle autorità belghe, per furto aggravato e associazione per delinquere. Nello specifico, gli...
NAPOLI - È stato un 26 luglio ad alta tensione per le forze dell'ordine nel capoluogo campano, con tre episodi distinti di rapina e furto che hanno portato a cinque arresti, tra cui due minorenni, e una denuncia per immigrazione clandestina. Gli agenti dei Commissariati San Paolo e Bagnoli, al termine...