Tu sei qui: CronacaAlfredo Pisapia appende le scarpe al chiodo
Inserito da (admin), martedì 20 marzo 2012 00:00:00
Il 31 marzo 2012 Alfredo Pisapia, uno dei rari calzolai cavesi, con sommo rammarico della sua affezionata clientela, dopo 45 anni di onorato lavoro, chiuderà i battenti! Smetterà l’attività perché non gli è stato consentito di tramandare la sua arte alle giovani leve!
Noi lo ricordiamo sin dagli anni ’50, quando, ragazzino, nel salone di via Alfonso Balzico 2 (il vicolo della neve), alzandosi sulle punte dei piedi, eseguendo con fedele abnegazione i suggerimenti di Aniello, suo compagno di avventura, insaponava il viso ai clienti a cui il “principale”, Ciro Matonti (Cirotto), avrebbe dovuto radere la barba. Alfredo, che non ha mai abbandonato il suo innato buon umore e la sua spigliata vivacità, oggi conta appena 65 anni, ma già all’alba degli anni ’60 lo ricordiamo collaborare con Mario Trezza, nella non facile arte di calzolaio.
Col trascorrere degli anni, acquisita una notevole esperienza lavorativa, l’energico Alfredo, a soli 21 anni, senza lasciarsi intimorire dall’onere che si sarebbe assunto, aprì un suo laboratorio per la riparazione delle scarpe per uomini, donne e bambini, ma dopo poco volle cimentarsi anche nel commercio di scarpe nuove; cosa che ha fatto sin dal 1968 nel suo negozio di via Andrea Sorrentino, 46, il “vicolo delle poste nuove”. Il “vicolo delle poste vecchie”, lo ricordiamo, è quello di via Pasquale Atenolfi!
A sostenerlo in tutti questi anni di dedizione al lavoro, con una gustosa tazza di caffè (prontamente preparata nel retrostante cucinino del laboratorio) e tanta buona compagnia, è stata la consorte, la signora Anna Di Domenico, dalla quale ha avuto tre figli: Rosa, Umberto e Stefania, i quali gli hanno dato due angelici nipotini, con un terzo in dirittura d’arrivo. Alfredo Pisapia, come detto, sabato 31 marzo 2012 chiuderà la saracinesca del suo negozio-laboratorio, per non riaprirla più. Già tanta la commozione non solo sua e della diletta moglie, ma anche della clientela, la quale ha già fatto recapitare ai coniugi Pisapia/Di Domenico fasci di profumati fiori, a testimonianza dell’eccellente rapporto affettivo che li ha uniti in questi 9 lustri.
Alfredo ha un forte cruccio nel suo cuore: “quello di non aver potuto tramandare l’arte del calzolaio, come altri artigiani quella di sarto, idraulico, elettricista, falegname, imbianchino, meccanico, ecc., ai giovani che avrebbero voluto imparare e ciò solamente per la cecità della politica capitolina, la quale non ha mai voluto porre la dovuta attenzione verso i maestri dell’arte artigianale e verso i tanti giovani che non si sentono attratti dal greco, dal latino, dalla sintassi, dalla grammatica, dalla matematica, ecc. ecc.”.
Buon meritato riposo, maestro Alfredo Pisapia. Noi, con la tua appassionata clientela, ti auguriamo di trascorrere, al fianco della tua consorte, tante belle giornate pregne di gioia e dedizione verso i dolci nipotini.
Livio Trapanese
Fonte: Il Portico
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