Tu sei qui: CronacaAltolà del Vescovo a fra' Gigino
Inserito da La Redazione (admin), lunedì 16 gennaio 2012 00:00:00
Ridurre i festeggiamenti, limitare le spese e darne conto alla Curia: potrebbe riassumersi così il “richiamo” inoltrato tramite lettera dall’Arcivescovo della diocesi Amalfi-Cava de’ Tirreni, Mons. Orazio Soricelli, a Padre Luigi Petrone, rettore del Santuario di San Francesco e Sant’Antonio.
Alla base della “tiratina d’orecchie” sembrerebbero esserci le lamentele degli altri parroci metelliani, preoccupati dalle continue diminuzioni di fedeli nelle proprie parrocchie. Una situazione, questa, a loro dire, imputabile alle incessanti manifestazioni non sempre puramente religiose e sacre organizzate presso il Convento francescano.
Ed è così che l’Arcivescovo Soricelli sarebbe passato all’azione invitando fra’ Luigi ad una maggiore sobrietà nei festeggiamenti. In particolare avrebbe tracciato una serie di linee guida da tener conto nella realizzazione dei numerosi appuntamenti, depennando quelli non confacenti allo spirito religioso. Tra questi, ad esempio, le esibizioni comiche, i concerti ed i teatri di varietà ritenuti indecorosi per lo spirito morale del Santuario, valorizzando, al contrario, le iniziative culturali, artistiche e folcloristiche concordate in collaborazione con le Associazioni territoriali.
Affermando prioritariamente che il piano dei festeggiamenti sarebbe da inviare (previo consenso) alla Curia 30 giorni prima del via delle attività, lo stesso Mons. Soricelli non avrebbe risparmiato il capitolo spese. Oltre all’esortazione ad addobbare la Chiesa sempre secondo lo stile architettonico della struttura, nella missiva sarebbe infatti contenuta anche la richiesta di eliminare i dispendi per i fuochi pirotecnici e per le luminarie. Soldi che, al contrario, sarebbero da destinare ai bisognosi ed alle famiglie indigenti.
Per una “politica” maggiormente trasparente, inoltre, il Prelato avrebbe indicato a fra’ Gigino di rendere pubblico il bilancio delle entrate e delle uscite, in modo da utilizzare gli incassi come riserva per eventuali lavori di manutenzione al Santuario e per opere caritatevoli. Quanto alle processioni (da limitare a brevi tratti), invece, sarebbe stato fatto divieto di prolungarle oltre le due ore, di coprire con banconote le statue, di raccogliere offerte e di sparare fuochi d’artificio lungo il cammino. Divieto che colpirebbe anche l’accompagnamento di bande musicali non proprio “intonate” con la sacralità dei cortei e l’eventualità di vendere oggetti religiosi in chiesa.
Sulle continue attività organizzate al Convento francescano da Padre Luigi non poche erano state, comunque, le polemiche alzate anche da numerosi cittadini. A non andare giù soprattutto ai residenti nei pressi del Santuario erano stati gli spari effettuati al termine dei vari festeggiamenti e l’utilizzo dell’altoparlante. Da ricordare poi l’alterco che vide protagonista la scorsa estate fra’ Gigino con alcuni ragazzi dell’associazione animalista “Venganch’io” in merito alla Sagra dello Struzzo.
Tutto sommato, dal suo canto il rettore francescano sembrerebbe aver dato imminente seguito al “nuovo regolamento” dell’Arcivescovo Soricelli, annunciando a proposito la risposta positiva dell’intero Comitato organizzativo. Intanto, però, nello scorso week end ha preso il via una nuova iniziativa: la festa della Sacra Stella, con canti della tradizione e dolci che accompagneranno anche i prossimi fine settimana di gennaio.
Fonte: Il Portico
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