Tu sei qui: CronacaAmalfi, hotel Saraceno potrebbe non riaprire. A rischio 57 posti di lavoro
Inserito da (redazionelda), lunedì 13 febbraio 2017 17:35:03
(ANTEPRIMA) Uno dei più rinomati alberghi della Costiera Amalfitana, il Grand Hotel "Il Saraceno" di Amalfi, rischia di lasciare chiusi i battenti per la prossima stagione turistica. Non è un segreto che la proprietà, in capo agli eredi dell'imprenditore Dino Celentano, indimenticato dirigente del Calcio Napoli che nel 1984 portò Diego Armando Maradona dal Barcellona al Napoli, scomparso nel giugno del 2015, sia intenzionata a cedere la meravigliosa struttura ricettiva. Non meno di 40 milioni di euro: questo il prezzo stimato per il complesso che dispone di 55 camere, sala congressi, cappella privata, due ristoranti (di cui uno sul mare), piscina, accesso alla spiaggia e approdo. Stando a quanto appreso sarebbero in corso alcune trattative, ferme al palo per motivi non ancora chiari.
Ma nei giorni scorsi la proprietà ha comunicato ai tre dipendenti assunti a tempo determinato (si tratterebbe di addetti alla manutenzione) di dover interrompere da subito il rapporto di lavoro a causa dell'interdizione dell'accesso alla struttura, a causa del pericolo provocato dai possibili distacchi dalle pareti rocciose che la circondano.
Già il 25 gennaio scorso il Consiglio di Amministrazione dell'albergo Il Saraceno aveva segnalato ai Comuni di Amalfi e Conca dei Marini e alla Prefettura di Salerno alcuni crolli a ridosso del complesso alberghiero e, pertanto, sollecitava un celere intervento. Dai sopralluoghi effettuati nei giorni seguenti, anche da parte dei Vigili del Fuoco, l'unico distacco accertato, di limitata rilevanza, era stato localizzato nei pressi della spiaggetta di pertinenza dell'albergo. Nulla, invece, sulla Statale 163 Amalfitana.
Il 31 gennaio scorso i rilievi da parte del Genio Civile di Salerno e dell'Ufficio Tecnico Comunale di Amalfi, da parte dell'architetto Giuseppe Caso con un geologo esterno, che ha ritenuto di consultare il corposo fascicolo contenente tutte le informazoni tecniche sul'albergo conservato a Palazzo San Benedetto.
Ma non c'è tempo da perdere: quelle due pietre ritrovate sulla spiaggia preoccupano non poco la proprietà dell'albergo che attraverso i propri legali, sollecita il sindaco di Amalfi, Daniele Milano, a emanare un'ordinanza di interdizione delle aree a tutela della pubblica incolumità.
Fatto anomalo, questo, se si considera che l'Hotel Saraceno, costruito, come tutte le strutture a ridosso della costa in condizioni e situazioni limite, non è nuovo a distacchi di materiale franoso, specie in prossimità della sola spiaggia.
L' 8 febbraio arriva la tanto attesa ordinanza con la quale il sindaco, supportato da pareri tecnici e geologici, interdice il tratto di spiaggia posto sul lato ad Est della struttura (dove sono state rinvenute le pietre della discordia) disponendo dei effettuare lavori di disgaggio dei corpi in bilico (vedi prospetto).
Interdetta anche - sul lato Ovest - l'area del "torrino" (danneggiato alcuni anni fa da ingenti crolli) e del grande terrazzo (vedi prospetto), in virtù della movimentazione di grossi massi avvenuta negli anni scorsi.
In questo caso i lavori di bonifica non sono stati ordinati perché l'area di innesco si trova nel territorio del confinante Comune di Conca dei Marini (vedi prospetto).
L'ordinanza sindacale prevede l'interdizione delle estremità della spiaggetta al servizio dell'albergo e del terrazzo utilizzato per i banchetti, non dell'intera struttura. Dopo la pubblicazione dell'atto sollecitato, la proprietà dell'albergo, sabato scorso (11 febbraio) ha trasmesso le lettere di interruzione del rapporto di lavoro per tre dipendenti "a causa di forza maggiore". La maggiore preoccupazione è per le cinquantaquattro unità lavorative a carattere stagionale (camerieri, cuochi, receptionist, facchini) piombati nel baratro della disperazione a un mese e mezzo dall'inizio della nuova stagione turistica che si prevede ancora produttiva.
Secondo il Consiglio di Amministrazione della società "Il Saraceno s.r.l." che gestisce l'albergo, composto dagli avvocati Pasquale Coppola (presidente) e Francesco Mandara (consigliere) e dal dottor Giovanni Antonio Pagano, "l'interdizione ad horas all'accesso, al transito e alla sosta di persone e cose degli spazi esterni di proprietà dell'albergo e della sottostante spiaggia,...." non poteva che determinare la chiusura dell'albergo.
Non del tutto soddisfatti, stamani i legali hanno scritto anche al sindaco di Conca dei Marini diffidando a prevedere la messa in sicurezza della grande parete rocciosa che sovrasta il complesso.
Una vera e propria mission impossible per un'istanza che giunge a un mese e mezzo dall'inizio della nuova stagione turistica, dopo sessant'anni di attività di uno tra i più celebri alberghi della Divina Costiera.
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Fonte: Il Vescovado
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