Tu sei qui: CronacaAmbulatori Ravello, il diktat dell'ASL: «10 giorni per risolvere carenze igienico-sanitarie e strutturali»
Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 15 febbraio 2023 14:41:30
«Facendo seguito al sopralluogo condotto in data 07/02/2023 da personale dei Comando Carabinieri per la Tutela della Salute presso lo studio di medicina generale sito nel comune di Ravello [...] si prescrive di eliminare le criticità accertate nel corso dell'ispezione. Per la risoluzione delle carenze rilevate di cui sopra vengono concessi 10 giorni a far data dal ricevimento della presente che equivale a notifica, dando riscontro dell'avvenuto adempimento allo scrivente Ufficio».
Si legge così nella comunicazione del dipartimento di prevenzione Asl ricevuta ieri, 14 febbraio, dai medici di base che operano nei locali di Palazzo Tolla. «Decorsi inutilmente i termini si procederà all'adozione dei consequenziali provvedimenti», chiosa la missiva.
Quali sarebbero i «consequenziali provvedimenti» lo si può soltanto immaginare: chiusura dei locali adibiti ad ambulatorio e ravellesi senza medico di base.
In fase di accertamento, i NAS accertarono le seguenti carenze igienico-sanitarie e strutturali:
- la porta di accesso alla sala di attesa risultava essere di difficile apertura;
- nel bagno per i pazienti si rilevava la presenza di sporco pregresso, evidenti segni di umidità, esfoliazione dell'intonaco in parte precipitato sul pavimento. L'illuminazione non risultava essere funzionante;
- nello studio, sulla parete e sul soffitto, posti in modo frontale alla porta di accesso, si rilevavano evidenti ed ampie zone di umidità di colore giallastro e marrone con relativo distacco dell'intonaco. Nella parte muraria posta di fianco l'infisso in legno della finestra si rilevava la presenza di macchie di umidità di colore nero. Nella stanza si avvertiva odore di muffa;
- nella sala di attesa si rilevava la presenza di un estintore privo di qualsivoglia indicazione inerente le periodiche manutenzioni.
Contattato dalla Redazione de "Il Vescovado", il medico Mario Rascato ha espresso tutta la sua frustrazione: «Io farei i necessari lavori a mie spese, come ho fatto già una volta, ma senza autorizzazione del Comune non posso. Mi sento impotente e ad oggi non so cosa fare. Non c'è dialogo. Sono stanco di lavorare in un contesto così poco incoraggiante. Alla fine ad avere la parte peggiore in tutta questa situazione sono i pazienti, soprattutto i più anziani».
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Fonte: Ravello Notizie
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