Tu sei qui: CronacaAntenne, rivolta a Monticelli ed a Palazzo
Inserito da (admin), venerdì 30 luglio 2004 00:00:00
Attimi di tensione, ieri mattina, presso l'ex inceneritore di Monticelli, dove tecnici di compagnie telefoniche stavano montando nuovi impianti di telefonia mobile. Una ventina di residenti ha cercato di bloccare l'installazione. E' dovuta intervenire la Polizia per evitare il peggio. La protesta, poi, si è spostata a Palazzo di Città. «Abbiamo chiesto di parlare con il sindaco - afferma Carmine Adinolfi - ma non ha voluto darci ascolto. Anzi, ha usato anche toni offensivi, pronunciando epiteti non ripetibili. Così come sono andati fuggendo gli assessori». Sotto accusa la mancanza di garanzie rispetto all'innocuità delle emissioni degli apparati telefonici. «Ci era stato promesso che si sarebbe bloccato tutto - continua Adinolfi - fino a quando l'Arpac non avesse effettuato un monitoraggio dell'area. Noi non sappiamo ancora se tale verifica c'è stata e quale ne sia l'esito. Chiediamo che ci siano date risposte: ne abbiamo diritto, siamo cittadini e vogliamo essere rispettati». Nella località Monticelli - denunciano i residenti - c'è una sommatoria di situazioni critiche, per cui un'ulteriore problematica poteva essere anche evitata, cercando per le antenne di telefonia una diversa allocazione in aree più decentrate. «Dobbiamo già convivere - dice Adinolfi - con la Cavaiola, le linee di alta tensione che ci passano sopra le teste, la Ferrovia, il canile e tra poco anche con un grande deposito di autobus del Cstp. Ed inoltre, abbiamo l'esperienza tragica dell'inceneritore, che pure ci era stato assicurato come sicuro. Intanto, dal 1970 ad oggi, abbiamo avuto un'incidenza di leucemie e tumori negli abitanti della zona certamente molto al di sopra della normalità e nessuno ha saputo spiegarcene la causa». A cercare di stemperare la tensione, tentando di organizzare un incontro con il sindaco, il consigliere comunale dei Verdi, Enzo Passa: «Bisogna uscire dagli equivoci. L'Arpac non deve monitorare solamente il rispetto dei valori delle emissioni. Vogliamo che ci verifichi anche l'idoneità di tutti i siti scelti dalle compagnie telefoniche ed assegnati dall'Amministrazione comunale senza un adeguato studio del territorio. Certamente, molte delle scelte si sarebbero potute fare con maggiore oculatezza, tenendo presente non solo la convenienza dei gestori».
Fonte: Il Portico
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