Tu sei qui: CronacaAperta la caccia ai ‘pataccari'
Inserito da (admin), martedì 3 febbraio 2004 00:00:00
L'allarme truffe partito pochi giorni fa - quando in Corso Umberto I quattro palermitani sono stati fermati e denunciati dagli agenti di Polizia per aver piazzato orologi ed oggetti taroccati ad ignari acquirenti - ha scatenato la caccia alle bande di specialisti: forestieri che agirebbero in città grazie all'aiuto di basisti del posto. E così, nell'ultimo fine settimana la Polizia ha puntato gli occhi su possibili sospetti, intensificando i controlli, le perquisizioni e gli accertamenti. L'indagine sarebbe partita da una serie di indizi. Solo qualche mese fa, a settembre, altri quattro palermitani vengono fermati dalla Polizia per truffa: nella loro auto vengono ritrovati orologi falsi, oggetti taroccati pronti per essere venduti come griffati. Venerdì scorso si è ripetuto lo stesso copione: ancora truffe, ancora pregiudicati palermitani. Al Corso Umberto I gli uomini della Squadra anticrimine, diretta dal vicequestore Sebastiano Coppola, incastrano quattro uomini che nella mattinata avevano messo a segno diverse truffe, piazzando falsi preziosi e vendendo a prezzo d'oro orologi taroccati. Gli accertamenti in Commissariato provano i primi sospetti: le verifiche al terminale ed il controllo dei documenti confermano che si tratta di quattro pregiudicati, originari di Palermo. Anche per loro scatta la denuncia ed il foglio di via, con divieto di ritorno a Cava. Gli investigatori li chiamano i "pataccari", esperti in truffe ai danni di anziani, organizzate in città lontane dai loro centri di origine. L'indagine si è presto allargata, perché con ogni probabilità l'elenco della banda non è finito. Ad accreditare quest'ipotesi ci sarebbero due indizi. Primo: la scelta di Cava come centro dove mettere a segno le truffe. Secondo: l'esistenza di un presunto collegamento tra le bande siciliane e la città. In queste ore gli investigatori hanno messo insieme, pezzo per pezzo, la storia di questi "pataccari". Hanno ricostruito i ruoli di ognuno e la tecnica utilizzata alla ricerca di possibili complici del posto. Intanto, il lavoro degli agenti del Commissariato continua senza sosta. Per cercare di prevenire episodi di microcriminalità, è stata intensificata la presenza sul territorio, nonostante le carenze d'organico, che vengono sopperite con una gestione oculata degli uomini e sacrificio da parte del personale a disposizione del Commissariato locale.
Fonte: Il Portico
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