Ha ottenuto gli arresti domiciliari, in attesa di essere giudicata con il rito abbreviato il prossimo 2 dicembre. Così, a distanza di 3 mesi dal suo arresto, è tornata a casa Andreina Afeltra, 28 anni, originaria di Nocera Inferiore e residente a Cava de'Tirreni, fermata dagli uomini della Guardia di Finanza il 12 agosto scorso all'aeroporto di Capodichino, con 500 grammi di eroina nascosti in 2 ovuli ingeriti prima di partire. Il 28 agosto, l'avv. Giovanni Del Vecchio, nominato alcuni giorni dopo il suo fermo, aveva presentato ricorso al Tribunale del Riesame, chiedendo la concessione degli arresti domiciliari per consentire alla donna di lasciare il carcere di Pozzuoli ed accudire la sua bambina di appena 5 anni. I giudici rigettarono le istanze presentate dalla difesa. Ha avuto esito diverso, invece, il ricorso in appello. Il tribunale, infatti, ha deciso per la scarcerazione e l'obbligo di custodia presso il proprio domicilio in attesa di giudizio. Secondo l'avv. Del Vecchio, i giudici avrebbero escluso l'ipotesi di un suo coinvolgimento in una più ampia organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. Pertanto, sarebbe venuto a cadere uno dei motivi che giustificano la custodia cautelare in carcere, nella fattispecie la pericolosità sociale. Andreina, dunque, dovrà rispondere dell'accusa di spaccio riferita ad un singolo episodio, quello che l'ha vista in fragranza di reato. All'aeroporto di Capodichino fu la stessa Andreina, una volta fermata dalle Fiamme Gialle, a collaborare con le Forze dell'Ordine, apponendo la firma sull'autorizzazione a sottoporsi ad una serie di esami radiografici, che provarono poi la presenza di 2 ovuli contenenti 500 grammi di cocaina. Già sabato scorso, Andreina ha lasciato il carcere di Pozzuoli ed è tornata a Cava. Il prossimo 2 dicembre dovrà comparire di nuovo in aula per il rito abbreviato.