Tu sei qui: CronacaAsi, le priorità di "Cava Sviluppo"
Inserito da La Redazione (admin), giovedì 17 novembre 2011 00:00:00
Nuovo regolamento Asi (Area di Sviluppo Industriale), gli imprenditori cavesi puntano i piedi. A fare la voce grossa, in modo particolare, i soci di “Cava Sviluppo”, associazione che raccoglie oltre 40 imprenditori metelliani e che ha fatto dell’area di sviluppo industriale la principale “battaglia” portata avanti fin dalla costituzione.
«Chiediamo al Comune di Cava de’ Tirreni - dichiarano i vertici societari - la modifica dell’attuale piano regolatore relativamente alla trasformazione delle aree a destinazione di insediamenti industriali di piccole, medie e grandi dimensioni in aree da destinare al settore terziario. Ed al contempo di seguirne l’iter procedurale in tutte le sedi opportune».
In una nota ufficiale, i soci del club hanno, infatti, evidenziato che nel nuovo regolamento Asi «i punti fondamentali che impediscono l’effettivo sviluppo dell’area non sono stati minimamente toccati».
Chiaro il riferimento all’art. 7 (aree di cui si ha la proprietà o la disponibilità), all’art. 15 (cessione ad altra impresa), all’art. 19 (ordine cronologico e comparazione) ed all’art. 42 (criteri premiali per l’assegnazione). Articoli sui quali bisognerebbe operare, stando sempre alle loro dichiarazioni, per poter proporre una variazione del regolamento per l’insediamento delle attività produttive negli agglomerati di P.R.T.C. del Consorzio Asi di Salerno, in modo da soddisfare alcune necessità imprescindibili.
Tra queste, innanzitutto, la previsione di un bando pubblico in base al quale assegnare le aree rese disponibili da nuove aggiunte o dalle rinunce degli assegnatari; la totale abolizione dell’obbligo di comparazione e delle priorità, in modo che tutti possano partire da un analogo livello; l’introduzione di una valutazione tecnico-economica-finanziaria, con la quale l’ente partecipante dimostri la disponibilità di “mezzi propri” (non inferiori al 25%) e di “mezzi terzi” per la copertura finanziaria dell’iniziativa proposta.
Il tutto - come si legge ancora nella nota - con la previsione di una fideiussione bancaria (pari al 20% dell’iniziativa proposta), a garanzia del raggiungimento degli obiettivi, e l’indicazione di tempi certi per la realizzazione dell’iniziativa, pena la revoca dell’attribuzione.
Fonte: Il Portico
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