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Cronaca

Conclusa la lunga vicenda giudiziaria sull’isola ecologica interrata di Piazzale Marinella

Atrani vince il ricorso e risparmia oltre 135mila euro per l'isola ecologica mai entrata in funzione

La Corte d’Appello di Salerno accoglie le ragioni del Comune di Atrani e condanna la Waste Research s.r.l. al pagamento delle spese legali. Dopo 15 anni, si chiude la querelle sulla mini isola ecologica interrata mai funzionante.

Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), venerdì 28 marzo 2025 07:30:40

Dopo quindici anni di contenzioso, si è conclusa con esito favorevole per il Comune di Atrani la complessa vicenda legata all'isola ecologica interrata di Piazzale Marinella, mai entrata in funzione dopo l'inaugurazione nel 2009. La Corte d'Appello di Salerno, Prima sezione civile, ha infatti revocato il decreto ingiuntivo precedentemente emesso in favore della società Waste Research s.r.l., condannandola anche al pagamento delle spese di lite per entrambi i gradi di giudizio, pari a circa 20.000 euro.

La Waste Research s.r.l. aveva richiesto al Comune il pagamento di un presunto credito residuo di 85.000 euro, oltre a 10.954 euro per ulteriori interventi sull'impianto. L'opposizione al decreto ingiuntivo, inizialmente giudicata inammissibile per tardività, è stata invece ritenuta tempestiva, in quanto notificata il 10 aprile 2012, giorno successivo al lunedì in Albis (giorno festivo in cui scadeva il termine). La corretta applicazione dell'art. 155, comma 4, del c.p.c. è stata decisiva per la nuova valutazione della Corte.

Determinante è risultata l'analisi dell'avvocato Antonio Parisi, legale incaricato dal Comune di Atrani, che ha evidenziato l'errore nel computo dei termini da parte del giudice di primo grado. La Corte d'Appello ha così potuto esaminare nel merito le argomentazioni difensive del Comune, accogliendole integralmente.

La domanda di pagamento avanzata dalla Waste Research s.r.l. è stata ritenuta infondata, poiché l'esecuzione dei lavori oggetto della richiesta era riconducibile a un contratto d'appalto tra il Comune e la società S.I.R. s.r.l., che aveva subappaltato senza comunicarlo all'Ente. Non è stato quindi riconosciuto alcun vincolo contrattuale diretto tra il Comune e la Waste Research.

Inoltre, la realizzazione dell'opera è stata giudicata "in dispregio ai criteri della regola d'arte", evidenziando gravi difetti tecnici già relazionati nel 2011 dall'ingegnere Cavanna e mai corretti né dalla S.I.R. né dalla Waste Research, rendendo l'impianto inutilizzabile.

La sentenza evita al Comune di Atrani un esborso complessivo di oltre 135.000 euro, cifra che includeva interessi e spese legali. Un risultato significativo per un piccolo ente, in termini di tutela delle risorse pubbliche e di corretta gestione amministrativa.

«Questa vittoria rappresenta un risultato fondamentale per la nostra piccola comunità. Siamo riusciti a evitare un ingente esborso economico grazie all'ottimo lavoro del nostro legale, alla determinazione dell'amministrazione nel difendere gli interessi del Comune e alla giusta valutazione della Corte d'Appello. Continueremo a lavorare con lo stesso impegno per garantire la tutela delle nostre risorse e il buon governo del nostro borgo», ha dichiarato il sindaco di Atrani, Michele Siravo.

Fonte: Il Vescovado

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