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Cronaca

Attentato, in fiamme l'auto di un ispettore

Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 27 febbraio 2003 00:00:00

Attentato incendiario nella notte. Distrutta dalle fiamme l'auto di Silvio Esposito, ispettore di Polizia Municipale. L'Alfa 75 era parcheggiata nel cortile del Parco Bisogno, in via Vittorio Veneto, dove il tenente dei Vigili Urbani vive con la sua famiglia. Ad accorgersi del rogo sono stati i condomini, che hanno visto una colonna di fumo alzarsi dalla strada. Al momento, resta ancora oscuro il movente. Dai primi accertamenti, comunque, appare chiara la matrice dolosa. Il rogo sarebbe stato appiccato dopo aver cosparso l'auto con la benzina. A poca distanza dal veicolo, infatti, è stata ritrovata una lattina. Le indagini, avviate dagli agenti del Commissariato di Polizia, battono ovviamente tutte le possibili piste investigative, ma puntano con più convinzione su quella dell'attentato. Intanto, l'ispettore Esposito si dice più che tranquillo: «Purtroppo, fa parte del nostro lavoro». È il suo primo commento. Silvio Esposito, volto storico del Comando di via Prolungamento Marconi, ha ottenuto nell'autunno scorso il grado di tenente ispettore istruttore. Per anni è stato impegnato in prima linea nella lotta all'abusivismo. Oggi ricopre l'incarico di tenente con delega alla Viabilità ed appone la sua firma per ufficializzare tutti gli atti giudiziari. Anche ieri mattina era regolarmente al lavoro, come se nulla fosse accaduto. Ed invece, solo qualche ora prima una mano incendiaria aveva minato la sua tranquillità. Mancava una manciata di minuti all'1 di notte, quando alcuni vicini di casa hanno sentito un botto, come un petardo. È bastato uscire sul piazzale, usato come parcheggio, per rendersi conto di quello che stava accadendo. L'Alfa 75, posteggiata nel cortile che dà su via Vittorio Veneto, era avvolta dalle fiamme. È scattato subito l'allarme. I condomini hanno avvertito l'ispettore Esposito. In un battibaleno, sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco della Compagnia di Salerno, distaccamento città. L'intervento dei "caschi rossi" ha evitato che l'incendio si propagasse. Nulla da fare per la vettura, ridotta in cenere. Cosa sia accaduto sul quel piazzale è ancora avvolto dal mistero. Già da ieri mattina sono stati avviati i primi accertamenti. Gli investigatori mantengono il più stretto riserbo sugli accertamenti, ma trapelano conferme sul rinvenimento della lattina di benzina. Un indizio importante, che indica la pista del dolo. Restano, tuttavia, molti interrogativi senza risposta. Chi ha usato quella lattina e perché? Gli agenti della Polizia, guidati dal vicequestore Sebastiano Coppola, sono al lavoro. Al momento, non si parla di attentato. Secondo gli inquirenti, per ora tutto potrebbe essere possibile: dall'incendio allo scambio di persone. Nelle prossime ore sarà ascoltato l'ispettore Esposito. Gli accertamenti potrebbero riguardare il suo lavoro, con un'attenzione particolare ai suoi ultimi incarichi e possibili "nemici". Intanto, l'ispettore Silvio Esposito appare più che tranquillo: «Si è incendiata l'auto vecchia, per fortuna. Tutto sommato, fa parte del nostro lavoro. Sono stato avvertito dai vicini di casa, che hanno visto le fiamme. Sono stati loro a far intervenire i Vigili del Fuoco». Non vuole sentire parlare di avvertimenti. Nega categoricamente che possa essersi trattato di un attentato. Ed a chi gli ricorda che i suoi incarichi passati, come quelli di oggi, possono aver dato fastidio a qualcuno, lui ribatte ancora una volta: «Purtroppo, fa parte del nostro lavoro».

UNA LUNGA SCIA DI FUOCO

A distanza di poche settimane l'uno dall'altro, sono diversi gli incendi di auto registrati in città. Si comincia in via Tommaso Di Savoia. Nel parcheggio del Parco Sorrentino, la Peugeot di proprietà di Giuseppa Apicella viene distrutta dalle fiamme. Danneggiate le vetture parcheggiate in fila indiana: una Fiat Brava di proprietà di Vincenzo Roma, anche lui inquilino del Parco Sorrentino, ed una Renault Clio di proprietà di Marianna Senatore. Dopo due settimane, nel deposito della ditta "Travel Bus" di Sorrentino viene appiccato il fuoco. Terribile il bilancio: cinque pullman ridotti in cenere ed il cane da guardia impiccato. Trascorrono un paio di giorni ed in via Mazzini, davanti allo stadio, alcuni balordi lanciano una molotov all'interno della Mercedes di Roberto Sorrentino.

Fonte: Il Portico

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