Se non è stata artefatta allora cosa sarà successo? Secondo voci trapelate all’indomani degli accertamenti eseguiti dai consulenti tecnici nominati dal pm Penna, sulla statua del Bambino Gesù, che avrebbe versato lacrime di sangue nelle stanze del Santuario di San Francesco e Sant’Antonio di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa, non vi sarebbero segni di “manipolazione”. La statua risulterebbe integra, completamente scevra da alcun tipo di contraffazione o raggiro.

Di certo per il momento è che sulle indagini realizzate prima in Convento e poi approfondite all’ospedale “San Francesco d’Assisi” di Oliveto Citra c’è ancora il segreto istruttorio. E solo tra una trentina di giorni, quando i periti d’ufficio consegneranno alla Procura il resoconto delle loro attività, si potrebbero conoscere maggiori dettagli.

In chiesa, intanto, i fedeli continuano ad “assediare” la cripta dove per ora è stato “deposto” il quadro dipinto dall’artista russo Andrej Dubninin, mentre dal canto suo Padre Luigi Petrone continua a predicare silenzio e preghiera.

Nel frattempo parallelamente all’indagine giudiziaria prosegue quella religiosa. La commissione voluta dall’Arcivescovo Mons. Orazio Soricelli e guidata dal vicario don Osvaldo Masullo, continuerà nell’ascolto delle persone informate dei fatti. Dopo il Rettore del Santuario, Padre Luigi Petrone ed il Padre Provinciale dell’Ordine dei Francescani, don Emanuele Bochicchio, martedì prossimo sarà la volta dell’avvocato Maria Rosaria Crispo, legale di fra’ Gigino che nello scorso 15 febbraio ha ottenuto il “rilascio” del Bambinello.

Bambinello che comunque, in attesa della definitiva verità, nella serata del “martedì delle perizie” è stato nuovamente riportato in Convento e “sistemato” in una stanza chiusa, al riparo dagli sguardi dei più.