Da uno studio condotto nella provincia di Salerno dal Centro Medico Italo-Australiano di Cava de'Tirreni, è emerso che il 20% dei bambini in età scolare è allergico, e quasi la metà di questi soffre di asma bronchiale.

«Numeri importanti - afferma Mario Polverino, direttore di Fisiopatologia Respiratoria al Centro Regionale ad alta specializzazione del Centro medico metelliano - ai quali è necessario dare risposte concrete. Una speranza forte viene da uno studio già condotto negli Stati Uniti ed ora al vaglio di alcuni centri di eccellenza italiani, fra cui il nostro. Al centro del lavoro scientifico un anticorpo monoclonale in grado di agire sulle cause dell'asma, invece che sui sintomi. Somministrata solamente una o due volte al mese, questa cura impedisce lo sviluppo dell'infiammazione allergica».

Intanto, i numeri relativi alla diffusione dell'asma in Italia continuano ad essere allarmanti ed in costante aumento, soprattutto nelle regioni del Sud, dove la malattia trova fattori di rischio importanti nell'inquinamento e nel clima favorevole all'impollinazione.

«Anche il fumo passivo, la dieta povera di frutta e la vita sedentaria - avverte Polverino - sono responsabili di malattie di tipo asmatico, soprattutto fra i bambini. In questi casi è indispensabile il supporto del medico di famiglia e del pediatra, che devono essere il "trait d'union" tra il paziente e lo specialista e guidare le famiglie, in modo da prevenire e tenere sotto controllo la malattia. Qui a Salerno possiamo affermare con piena soddisfazione che il rapporto fra gli specialisti ed i medici di famiglia è ottimo. I malati devono sapere che le crisi fatali, o quasi fatali, non colpiscono soltanto i pazienti affetti da asma grave, ma anche quelli con asma lieve o occasionale, dove, paradossalmente, tali crisi possono essere più pericolose, perché colpiscono persone impreparate ad affrontare tale emergenza».