Grande riconoscimento per l’universo folcloristico metelliano ed in generale per l’intera Città di Cava de’ Tirreni, che può fregiarsi, unica realtà in Italia, del titolo di “Città del Folclore”.

Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito alla città metelliana dalla Federazione Italiana Tradizioni Popolari, il cui Presidente, Benito Ripoli, ha potuto nello scorso mese di marzo, in occasione della riuscitissima manifestazione “Il Fanciullo e il Folklore”, toccare “con mano” la rilevanza, la valenza ed il seguito delle variegate realtà folcloristiche cavesi.

Oltre un migliaio i figuranti dell’Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri di Cava de’ Tirreni, altrettanti quelli dei sodalizi non aderenti all’ATSC, numerose le manifestazioni organizzate annualmente sul territorio cittadino, notevolissimo il seguito di eventi quali i “Festeggiamenti in onore del SS. Sacramento” e la “Disfida dei Trombonieri”, straordinario l’amore per la storia e le tradizioni. Numeri e dati che parlano chiaro: Cava de’ Tirreni è la “Città del Folclore”.

E la concessione di questo titolo sarà ufficializzata nel corso di una conferenza stampa in programma domenica 26 giugno, alle ore 10.30, nella Sala Consiliare del Palazzo di Città. Interverranno tra gli altri l’Assessore al Turismo, Folklore, Sport e Spettacolo, Carmine Adinolfi, ed illustri esponenti della Federazione Italiana Tradizioni Popolari.

Bene così. Ma un dubbio sorge spontaneo: cosa cambierà per il folclore cittadino? Sarà solo un “freddo”, benché prestigioso, riconoscimento o l’attribuzione di questo titolo potrà davvero costituire la “svolta” da tempo attesa per una promozione ed affermazione del folclore cavese a livello nazionale? Un interrogativo, questo, che si pongono soprattutto i tanti trombonieri, sbandieratori e cavalieri cittadini, mai realmente “valorizzati” per le loro potenzialità.