Tu sei qui: CronacaCava de' Tirreni: quattro arresti per usura ed estorsione legate alla camorra
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), venerdì 4 luglio 2025 12:48:39
Nella mattinata di oggi, la Polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro soggetti accusati di usura ed estorsione aggravate dalle modalità mafiose. L'inchiesta, che ha avuto come focus le attività di un noto clan camorristico operante nella zona di Cava de' Tirreni, ha portato alla detenzione cautelare degli indagati, ritenuti responsabili di aver esercitato il controllo illecito attraverso la forza di intimidazione derivante dall'appartenenza al clan.
Secondo quanto emerso dalle indagini preliminari, i soggetti coinvolti avrebbero commesso i reati con l'aggravante delle modalità mafiose, sfruttando il potere e l'influenza del clan "Zullo", già noto alle forze dell'ordine per il suo radicamento nel territorio. Gli arrestati, tutti originari di Cava de' Tirreni, sono accusati di aver imposto tassi usurari e di aver fatto ricorso all'intimidazione per ottenere il pagamento di debiti estorti.
Un elemento di rilievo nell'inchiesta è rappresentato da uno degli arrestati, già condannato in via definitiva per associazione mafiosa e detenuto in carcere. Nonostante la reclusione, l'indagato avrebbe continuato a esercitare il suo potere attraverso l'uso di telefoni cellulari illegali, comunicando con altri membri del clan per attuare minacce e riscuotere il denaro dovuto. L'attività investigativa ha documentato anche l'imposizione di una tangente ai gestori di un'attività di spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere di Santa Lucia, sempre sotto il controllo del clan.
Le indagini sono state condotte con l'ausilio di intercettazioni, perquisizioni e sequestri. La Polizia di Stato ha potuto accertare che l'indagato detenuto faceva ricorso alla complicità di altre persone per gestire l'estorsione e la riscossione dei crediti. Questi ultimi, operanti sul territorio, veicolavano i messaggi minatori e trasferivano il denaro al detenuto.
Il provvedimento cautelare, che prevede la custodia in carcere per tutti e quattro gli indagati, potrebbe essere oggetto di impugnazione. L'indagine prosegue per verificare eventuali ulteriori sviluppi e per identificare altri membri coinvolti nelle attività illecite.
(Foto: Massimiliano D'Uva)
Fonte: Il Portico
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