Tu sei qui: CronacaCavallo pazzo, ancora grave la donna travolta
Inserito da (admin), mercoledì 2 novembre 2005 00:00:00
Restano gravissime le condizioni di Annamaria Bottiglia, la casalinga di 55 anni travolta da un cavallo imbizzarrito mentre si stava recando alla Chiesa della Madonna dell'Olmo per ascoltare la messa domenicale. Il delicato intervento eseguito dall'èquipe del reparto di Neurochirurgia dell'Umberto I, diretto dal dott. Michele Genevose, è durato più di 3 ore. Secondo un primo bollettino medico, la donna avrebbe riportato una vasta emorragia cerebrale. Nella sua corsa il cavallo avrebbe travolto Annamaria per poi colpirla alla testa, provocandole lo sfondamento del cranio e trascinandola in coma. La figlia della donna, Mariagrazia Armenante, è distrutta dal dolore. Non sa darsi pace. Ad un anno appena dalla perdita del padre, oggi il timore che una tragica fatalità possa segnarla per sempre. La famiglia di Mariagrazia si è rivolta agli avvocati Alfonso e Marco Senatore per avere giustizia. I due legali cavesi, che già in passato hanno seguito casi analoghi, si sono subito messi al lavoro. «Dovranno essere chiariti molti particolari - spiega l'avv. Alfonso Senatore - e non solo quelli relativi alla dinamica dell'incidente. Secondo i nostri primi accertamenti, pare che la signora sia rimasta a terra per ben 25 minuti prima di essere soccorsa. Secondo quanto riferitoci dalla figlia, il vicino ospedale si è rifiutato di fare uscire un'ambulanza o anche di soccorrere la donna semplicemente con una barella, visto che il luogo dell'incidente distava pochissimo dal Pronto Soccorso. Se ci sono delle responsabilità, devono essere accertate. Se non fosse stato per l'associazione "Mani Amiche" e per il 118, non oso pensare cosa sarebbe potuto accadere». La dirigenza ospedaliera tiene a precisare che non sono autorizzati a prestare soccorso in strada: l'ambulanza in dotazione all'ospedale, così come un operatore o una barella, non possono uscire dall'ospedale. La legge lo vieta. È attivo, infatti, il servizio 118. Secondo i dirigenti, proprio la mancata tempestività nell'allertare la centrale operativa avrebbe potuto causare i presunti ritardi lamentati dai familiari della donna. Intanto, dalle indagini svolte dai Carabinieri della Stazione locale, diretta dal comandante Paolo Mannino, è saltato fuori un nuovo particolare. Alfonso Salsano, il 49enne di Vietri sul Mare denunciato per lesioni, danneggiamento e violazione delle norme sulla custodia, che conduceva il calesse al momento dell'incidente, non sarebbe il proprietario del cavallo. L'animale è di proprietà di Ambrosio De Santis, anche lui cavese, come la donna ferita. «8 anni fa io e mio figlio - racconta un insegnante di Educazione Tecnica, oggi in pensione - siamo stati miracolati. All'altezza dell'ex mattatoio siamo stati travolti da un'auto guidata da un extracomunitario senza patente. Bisogna fare qualcosa al più presto per evitare tragedie annunciate». Si attendono, quindi, provvedimenti in tempi rapidi per evitare il ripetersi di situazioni di pericolo per i cittadini.
Fonte: Il Portico
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