A soli 16 anni, un ragazzo ha commesso un omicidio, sparando a bruciapelo contro un ventenne. Dopo l'atto, insieme a complici, ha bruciato il corpo in una zona rurale alla periferia di Napoli. La motivazione dietro questo gesto estremo, come scrive ANSA, era legata a dissidi nel traffico di droga, nonostante i membri del suo stesso gruppo avessero tentato di dissuaderlo dall'azione violenta.

L'omicidio è avvenuto in un sottoscala del quartiere Pianura, un luogo noto per le attività illecite. Nonostante i rischi di attirare l'attenzione delle forze dell'ordine, il giovane ha deciso di proseguire con il suo piano. Questo non era il suo primo crimine; era già sotto custodia cautelare per un tentato omicidio ai danni di un baby boss del quartiere.

Le indagini hanno portato all'arresto di un altro indagato maggiorenne, accusato di favoreggiamento e occultamento del cadavere. La polizia ha rinvenuto anche l'arma utilizzata per l'omicidio, sepolta in una zona di campagna. Al momento, il 16enne si trova in un istituto penale minorile, dove gli sono state notificate le accuse.