Tu sei qui: CronacaCicchitto rivela: «Ho salvato le nozze di Brunetta a Ravello»
Inserito da (Redazione), lunedì 28 novembre 2016 10:30:58
Il giorno in cui è esploso il caso Beatrice Di Maio - Titti Brunetta, Fabrizio Cicchitto ex capogruppo di Forza Italia e ora nel Ncd, ne parlava in Transatlantico con alcuni colleghi, difendendo la coppia azzurra. A rivelarlo il quotidiano Libero oggi in edicola.
Per forza, lui è stato il loro testimone di nozze nella notte tra il 9 e il 10 luglio 2011. E ai colleghi svela anche un piccolo episodio: «In qualche modo ho salvato il loro matrimonio». Come? Semplice, scrive il giornalista Franco Bechis in un più ampio articolo: gli sposi dovevano celebrare la loro unione in quel di Ravello, un incantevole paesino arroccato sulla Costiera Amalfitana.
Le nozze in Comune, davanti a un ufficiale di stato civile. Però Brunetta pochi giorni prima aveva fatto arrabbiare con uno scontro diretto in un convegno quasi tutti i precari d'Italia. Quelli si sono dati appuntamento a Ravello per far saltare il matrimonio. Intanto un altro gruppo di antagonisti ebbe la stessa identica idea. Il paesino con la terrazza che dominava la costiera era dunque sotto assedio.
Cicchitto spiega ai colleghi: «Quando sono arrivato ho capito dalla gente di Ravello che Renato lì era amatissimo. Ma le truppe che stavano convenendo lì erano assai minacciose. C'era anche la Polizia, ma aveva fatto sapere che avrebbe difeso con grande difficoltà quella celebrazione in Comune, proprio per l'urbanistica di Ravello. Mi sono spaventato e ho detto a Renato che lì rischiavamo di farci ammazzare tutti. Lui ha fatto spallucce, dicendomi spavaldo che potevano pure fare...».
Ecco, la risposta non deve avere tranquillizzato troppo il povero Cicchitto, che ha provato con più successo a mettere in allarme la sposa. E Titti deve averci pensato, perché a sera mentre tutto erano a cena, sul cellulare del testimone è arrivato un messaggio: «Fra dieci minuti tutti qui, che si celebra il matrimonio». Una unione carbonara e improvvisa, per fregare i manifestanti. In una sorta di grotta senza luce (giardini di Villa Rufolo ndr): «Per leggere il rito», sorride Cicchitto, «dovemmo usare come luce lo schermo dei telefonini. E a celebrare era un ex vicesindaco del paese. Tutto in frettissima, e chissà se abbiamo firmato negli spazi giusti e se quel matrimonio è davvero valido...».
Fermi tutti: è una battuta...
Fonte: Ravello Notizie
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