Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa da parte del dott. Enrico Bastolla, componente del gruppo "Insieme per l'Ulivo". Dure critiche all'Amministrazione Messina per la deroga concessa a fotografi e giocattolai nelle domeniche di Carnevale, a dispetto dell'accordo siglato tra Comune ed associazioni di categoria dei commercianti in merito al calendario delle aperture. Leggiamo insieme il comunicato:

«Ancora un passo falso della Giunta Messina, che va ad aggiungersi alla fibrillazione continua che attraversa la maggioranza, costretta a registrare le dimissioni del city manager, Violante, e del capogruppo consiliare Alfonso Carleo, avvicendato da Renato Salerno, che dovrà cercare di salvare il salvabile in un partito, Forza Italia, diventato un ammasso di sigle e di improvvisazione. Il settore commercio vive un riconosciuto momento di difficoltà (anche il periodo natalizio ha evidenziato buchi di entrate). Le diverse categorie avevano quanto meno raggiunto un accordo unitario sulle chiusure domenicali. In questo Comune, però, non esistono regole, ma continue deroghe, come quella per la concessione dell'Ostello per feste, matrimoni e quant'altro. Per le domeniche di febbraio apertura concessa a giocattolai e fotografi, con l'accordo mandato gambe all'aria. L'Amministrazione comunale, ovviamente, sul banco degli imputati, e con essa, il dirigente avv. Maurizio Avagliano, che mette in discussione il calendario concordato per le chiusure, mettendo in difficoltà le associazioni di categoria firmatarie dell'accordo, quali Ascom, Confesercenti ed Unione Consumatori. E' proprio vero che i partiti di maggioranza sono, nel comportamento amministrativo, speculari della gestione nazionale, con parole date la sera e smentite, sistematicamente, il giorno dopo. Noi non ci stiamo ed aspettiamo di confrontarci sui tavoli della democratica discussione, una volta acclarato che i numeri della maggioranza danno, sì, la possibilità di decidere, ma nello stesso tempo devono comunque aprire all'opposizione le porte per un leale e corretto dibattito».