Una nuova asta pubblica, la terza, per l’alienazione del Complesso Monumentale di San Giovanni. È chiara l’intenzione dell’Amministrazione comunale che, dopo la fumata nera del secondo bando, ha predisposto un ulteriore ribasso del prezzo di vendita per la storica struttura di Corso Umberto I.

Questa volta si ripartirà, dunque, da un prezzo base di 7 milioni 500mila euro, il 10% in meno rispetto a quello fissato nell’avviso scaduto ieri, lunedì 5 dicembre, che ammontava a 8 milioni 500mila euro. Cifra che, tra l’altro, aveva scatenato le reazioni di alcune associazioni cittadine. Su tutte il Comitato “Davide contro Golia” che, per bocca del suo presidente Mario Farano, aveva evidenziato l’eventuale deprezzamento del Complesso e la relativa perdita di circa 20 milioni di euro per il Comune.

Da tempo sceso in campo per la tutela della struttura, anche il gruppo consiliare del Partito Democratico non era rimasto indifferente alla decisione del governo Galdi. In una nota, firmata anche dal segretario cittadino del partito, Giuliano Galdo, oltre alla soddisfazione per la mancata presentazione di offerte, gli esponenti del gruppo hanno rivolto l’invito all’Amministrazione comunale di sospendere anche tutti i bandi di vendita delle attività commerciali di Corso Umberto I e via della Repubblica. E questo per poter procedere ad una puntuale verifica dei criteri di valutazione.

Di tutta risposta, però, il primo cittadino Galdi avrebbe tenuto a precisare che la stima del Complesso di San Giovanni non sarebbe stata arbitraria, ma frutto di un attento lavoro dell’Agenzia del Territorio, e per questo indiscutibile. Quanto alla vendita dei negozi e dei mini alloggi di recente ammessi alla lista dei beni comunali alienabili, invece, avrebbe parlato di un escamotage utile all’assestamento dell’esercizio di bilancio 2011. Rientro di cassa che, tra l’altro, stando sempre alle intenzioni del sindaco, dovrebbe passare anche per il recupero dei circa 3 milioni e mezzo di euro anticipati per l’avvio dei lavori al sottovia veicolare.