Tu sei qui: CronacaCriminalità, Senatore invoca più fondi statali
Inserito da (admin), giovedì 9 ottobre 2003 00:00:00
Il consigliere provinciale, avv. Alfonso Senatore, da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità, si è rivolto al suo referente nazionale, l'on. Vincenzo Nespoli, affinché siano destinati fondi sufficienti ad affrontare questo gravoso problema. Considerato che l'esercizio della giustizia, con il dilagare di situazioni sempre più estreme, ha un notevole costo da quantificarsi, sia in risorse umane che tecnologiche, non è possibile affrontare un fenomeno in così rapida evoluzione utilizzando le medesime misere risorse. Investire, aumentando i fondi statali, permette, quindi, un'efficace lotta alla criminalità in genere, alla microcriminalità ed a tutte quelle forme di disobbedienza al dettato legislativo che turbano la convivenza civile.
Questo, nel dettaglio, il pensiero dell'avv. Alfonso Senatore:
«Un maggiore stanziamento di fondi è il primo tassello che permette di parlare di organizzazione contro la criminalità. Una scelta importante è, infatti, l'aumento del numero dei rappresentanti della Forza Pubblica. Più uomini e mezzi a supportare l'azione delle rispettive categorie per poi creare una "interforza" unica a cui partecipano tutti i rappresentanti delle varie Forze dello Stato. Anche la figura del "poliziotto di quartiere" deve essere di valido supporto per il rispetto dell'ordine pubblico, ecco perché non deve trattarsi di un volontario, ma di una nuova figura della giustizia.
Pertanto, questo mio impegno è teso ad ottenere un miglioramento delle scelte statali, anche tramite una richiesta presentata all'onorevole Vincenzo Nespoli, di AN, che può farsi portavoce delle mie istanze e di quelle di tutti i cittadini italiani.
Con l'occasione esprimo la mia più profonda solidarietà ai due validi magistrati, dott. Greco e dott.Tringali, per il vile attentato subito. Tutto ciò è, però, il frutto anche di una delegittimazione sbagliata della intera magistratura. Quando i diversi poteri dello Stato interferiscono tra di loro per affermare, l'uno a svantaggio dell'altro, una supremazia effimera e dannosa per le istituzioni, inevitabilmente la sfiducia dei cittadini nello Stato diventa sempre più notevole, a vantaggio di chi per costituzione ed organizzazione rappresenta l'antiStato.
Guai a sparare nel mucchio colpendo un'intera categoria. Si fa il gioco della criminalità e dei veri responsabili delle disfunzioni e delle
anomalie all'interno della Magistratura.
Bisogna avere il coraggio di fare nome e cognomi dei buoni e dei cattivi per non rischiare di cadere nel facile ed inutile qualunquismo. Greco e Tringali onorano da sempre la magistratura e le istituzioni di cui con orgoglio fanno parte».
Fonte: Il Portico
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