Le vie della solidarietà e della pace: da Damasco a Baghdad in bicicletta. E' questa la nuova sfida di Emilio Lambiase, l'architetto ciclista cavese, quarantacinquenne, già detentore dei primati mondiali di resistenza in pista (FCI) delle 12 e delle 24 ore (Bassano del Grappa, 1996 e 1998). La bici come bandiera di valori umani. Le ultime prove sono state la «Non stop cubana» di 36 ore, 968 chilometri, con partenza da Santiago dell'Avana, per protestare contro l'embargo americano, e la trenta ore, 600 chilometri, tra la striscia di Gaza ed i territori della Cisgiordania, quasi a disegnare i confini del futuro Stato della Palestina. Ancora il Medio Oriente l'obiettivo di Emilio Lambiase. Dal 9 al 24 agosto percorrerà, sempre in sella alla sua bici, i circa 900 chilometri di deserto siriano che vanno da Damasco a Baghdad, trainando un carrello con dei medicinali. «Penso che bisogna fare tutto ciò che è possibile per eliminare questo embargo, che colpisce non le autorità irachene, ma solamente la popolazione inerme - denuncia Lambiase - Io porto simbolicamente un piccolo carro simile a quello degli Ittiti, con medicine, per sensibilizzare tutti contro una tragedia che colpisce soprattutto i bambini». Questa mattina sarà ospite alle 10.13 di Uno Mattina. Una performance che parte con la benedizione anche del Santo Padre, testimoniata da monsignor Pedro Lòpez Quintana, e gli auguri di Romano Prodi, presidente della Commissione Europea.