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Depuratori a Ravello, sì ai lavori ma ci sarà il processo. In nove a giudizio

Inserito da (redazionelda), mercoledì 11 ottobre 2017 12:04:19

Da un lato il rinvio a giudizio di nove persone con l'accusa di avere inquinato il mare della Costa d'Amalfi, dall'altro il dissequestro dell'impianto di depurazione a cui la Procura aveva messo i sigilli, cosicché sarò possibile far partire i lavori di risanamento. È una giornata a due facce, quella di ieri, per il comune di Ravello.

Nel primo pomeriggio il giudice dell'udienza preliminare Maria Zambrano ha accolto la richiesta della Procura e ha rinviato a giudizio l'ex sindaco Paolo Vuilleumier, il presidente della società Ausino, Mariano Agrusta, Matilde Milite (che lo ha preceduto alla guida della società di servizi idrici integrati che gestisce gran parte degli impianti di depurazione in Costa d'Amalfi) e i tecnici Giuseppe Vitagliano, Massimo Martucciello, Jolanda Giuliano, Domenico Bevilacqua, Francesco Vaccaro e Rosa Zeccato. Le accuse vanno dal danneggiamento ambientale per i tecnici all'omissione di atti d'ufficio per gli amministratori locali, accusati non aver vigilato abbastanza sulla correttezza del servizio di depurazione.

Dal Palazzo di giustizia è arrivato però anche il via libera alla rimozione dei sigilli. Su disposizione della Procura di Salerno sono stati quindi dissequestrati, dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Salerno, i tre impianti di trattamento dei reflui urbani de ubicati nelle località di Sambuco, Cigliano e Marmorata. I sigilli, che erano stati apposti con un provvedimento di sequestro emesso nel maggio dello scorso anno, sono stati rimossi per consentire l'accesso per la consegna dei lavori che rientrano nel grande progetto denominato "Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della provincia di Salerno".
Per i fatti relativi alla vecchia gestione, invece, il processo inizierà a gennaio.

Fonte: Il Vescovado

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