Raid in Provincia dei dipendenti in cassa integrazione delle "Arti Grafiche Di Mauro". Ma non mancano neppure le frizioni sul fronte interno degli operai, con accuse rivolte a quanti lavorano in nero e percepiscono comunque il sostegno salariale dello Stato. Intanto, il Tribunale Fallimentare ha nominato il commissario liquidatore, un giovane avvocato salernitano. Venerdì scorso, una rappresentanza di una ventina di persone è entrata alla Provincia e si è introdotta pacificamente nel salone di rappresentanza, dove era in corso un convegno, per esporre uno striscione. «È stata un'irruzione pacifica e momentanea - affermano i dipendenti della "Di Mauro" - per non farci dimenticare. Di tutti i politici che ci hanno sostenuto quando la fabbrica è stata chiusa, non vediamo più nessuno. In pochi, ormai, passano davanti al cancello, dove continua il nostro picchettamento ad oltranza». Con la nomina del liquidatore si auspica che al più presto venga aperto il tavolo di concertazione presso il Ministero delle Attività Produttive, promesso dal sottosegretario Viespoli. Chiesto, inoltre, un incontro all'assessore regionale Cozzolino. Ieri è anche partita una lettera alle aziende dove collaborano alcuni ex dipendenti della "Di Mauro", che hanno trovato il modo per arrotondare la cassa integrazione.