Una valanga di ricorsi potrebbero abbattersi sul bando (scadenza 15 settembre) per l'assunzione a tempo indeterminato di 5 diversamente abili da parte del Comune, per la copertura di 2 posti di collaboratore professionale addetto alla registrazione dati e 3 come esecutore amministrativo. Sotto accusa i requisiti richiesti, che limitano la partecipazione ai residenti in città e ad un'invalidità fisica non inferiore al 79%, con esclusione di patologie psichiche o intellettive. La legge richiamata nel bando, alla base anche della convenzione sottoscritta tra Comune ed Ufficio Provinciale Servizi per l'Impiego, definisce nei principi fondamentali per l'inserimento dei disabili nel mondo del lavoro l'unicità della lista degli invalidi e delle categorie protette, che comprendono anche invalidi psichici e sensoriali, quindi pure ciechi e sordomuti, con una percentuale che parte dal 45%, e per gli invalidi sul lavoro dal 33%. «Mi chiedo - afferma Francesco Ragni, consigliere comunale della Margherita - in base a quale criterio questa possibilità d'impiego è stata preclusa a tanti diversamente abili che pure rientrano nelle categorie protette, ed a quanti, pure cavesi, non risiedono in città. Una forma di discriminazione che penalizza anche i diversamente abili di tante associazioni presenti sul territorio». Molte delle domande pervenute, infatti, non rientrano nei requisiti richiesti dal Comune, ma in quelli generali della normativa, ed una loro eventuale esclusione solleverà certamente ricorsi. Lo stesso Ufficio Provinciale Servizi per l'Impiego ha sollevato dei dubbi sulla regolarità del bando, chiedendo spiegazioni al Comune, che ha risposto ponendo alla base della decisione la volontà di favorire chi è maggiormente bisognoso, in quanto con percentuali di invalidità maggiore.