Un'emorragia cerebrale l'aveva trascinata in coma. Un improvviso dolore alla testa e Silvana Ignazio Di Stefano, 30enne, ragioniera di via Caifasso, era piombata in un sonno comatoso profondo, durato ben sette giorni. Ieri mattina il suo giovane corpo ha smesso di lottare. Intorno a mezzogiorno, nel reparto di terapia intensiva del Cardarelli di Napoli (nella foto), si è spenta ogni speranza. La giovane abitava al parco Girasole, in un quartiere a pochi passi dal centro, dove si erano trasferiti negli anni '70 papà Lino e la madre Grazia Caterina, conosciuta in città come appassionata scrittrice di poesie. Silvana era impiegata in un noto studio di architettura, oltre ad offrire la propria consulenza per altre ditte locali. Una vita tranquilla come tante alla sua età: un fidanzato ed il desiderio di mettere su famiglia. In agguato, però, c'era la malattia. Un male subdolo, che, secondo il parere di alcuni medici, pare sia convissuto con lei per anni, per poi manifestarsi nella forma più grave: il coma. Tutto sarebbe accaduto all'improvviso. Un dolore alla testa le avrebbe fatto perdere i sensi. Silvana non si è più risvegliata. Trasportata d'urgenza a Napoli, l'équipe di neurochirurgia avrebbe confermato la diagnosi di emorragia cerebrale provocata dalla rottura di un'arteria. Le sue condizioni non hanno consentito di intervenire chirurgicamente. Ieri mattina la sua battaglia contro l'atroce destino è finita. Grande lo sconforto tra gli amici che in questi giorni hanno trepidato per la sua guarigione. Questa mattina saranno celebrati i funerali: in tanti vogliono dare l'ultimo saluto a Silvana ed il loro conforto alla famiglia Di Stefano, da tutti conosciuta come esempio di rigore e onestà.