Tu sei qui: CronacaE-government, che occasione sprecata!
Inserito da La Redazione (admin), lunedì 4 novembre 2002 00:00:00
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato da parte di Gianpio De Rosa (nella foto), consigliere provinciale di Forza Italia, che si sofferma con dovizia di particolari sulla grande occasione persa dall'Amministrazione comunale di Cava de' Tirreni in merito ai cofinanziamenti elargiti dal Governo Berlusconi per i progetti sull'attuazione dell'e-government. Un comunicato che non necessita di ulteriori commenti da parte nostra. Basta leggerlo per rendersi conto del perché...
«Il contenimento della spesa pubblica, la valorizzazione delle risorse umane interne, insieme ad un processo di digitalizzazione della macchina burocratica, rappresentano i fronti dell'impegno del Governo Berlusconi per la Pubblica Amministrazione. La modernizzazione della Pubblica Amministrazione è, infatti, condizione essenziale per la crescita della competitività del nostro Paese. Il modello su cui il Governo decisamente punta è quello di una Pubblica Amministrazione orientata all'utente/cliente (cittadino o impresa), fornitrice di moderni servizi e con la quale sia facile operare. All'interno di questo modello, si inserisce l'e-government, ossia il piano di modernizzazione informatica del sistema degli Enti locali. Agli inizi dell'anno, il Governo ha pubblicato le sue "Linee guida per lo sviluppo della società dell'informazione", tra i cui obiettivi spicca, appunto, la messa on line dei servizi pubblici. Il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, con un'apposita direttiva ("Linee guida in materia di digitalizzazione dell'Amministrazione per il 2002"), ha fissato gli obiettivi da perseguire già nel breve termine e, quindi, individuando le risorse nei fondi derivanti dalla vendita delle licenze UMTS (400 milioni di euro), lo scorso aprile ha pubblicato un primo avviso per la selezione dei progetti sull'attuazione dell'e-government. Con questo avviso sono stati stanziati 120 milioni di euro per cofinanziare, in misura non superiore al 50%, progetti proposti da Regioni ed Enti locali, aventi ad oggetto la realizzazione di "servizi infrastrutturali" e "servizi on line rivolti ai cittadini e/o alle imprese". Alla scadenza del bando (10 giugno), per la categoria "servizi on line rivolti ai cittadini e/o alle imprese", sono stati presentati 279 progetti, che sono stati valutati da un'apposita Commissione ministeriale. Il 30 ottobre è stata pubblicata la graduatoria: 99 progetti sono stati ammessi al cofinanziamento. Il Comune di Cava de' Tirreni, con il suo progetto "Network Costa D'Amalfi", è giunto solo 237° su 279, scavalcato anche da Enti locali di modestissime dimensioni, come Francavilla (14°), Barrafranca (45°), Fermo (58°), Anagni (94°), Desio (97°), Castiglione del Lago (99°), Sperlonga (121°), Gravina in Puglia (122°), Seveso (148°), Casalnuovo di Napoli (177°), Monopoli (178°), Arese (181°), Quartu S. Elena (182°), Alcamo (183°), Vimercate (184°), Carbonia (185°), Nettuno (194°), Arre (196°), Alba (206°), Cassaro (220°), Resana (232°). Il Comune di Salerno è, invece, rientrato fra i progetti ammessi (90°), ottenendo un finanziamento di 630mila euro, così come ce l'ha fatta pure la Provincia di Salerno (98°), la quale si è assicurata la somma di 200mila euro. La bocciatura del progetto presentato dall'Amministrazione comunale di Cava de' Tirreni lascia sgomenti, tanto più considerando l'"amicizia" della nostra città con il Governo nazionale, il quale - com'è noto - veste lo stesso colore politico della Giunta municipale cavese. La verità è che il Governo nulla ha potuto nei riguardi di un progetto qualitativamente scarso ed inadeguato rispetto a quelli concorrenti!
Si faccia ammenda di quanto accaduto, si traggano le dovute conclusioni e si assumano i comportamenti conseguenti: è stata bruciata l'opportunità di far giungere a Cava, per la digitalizzazione dei servizi comunali, centinaia di milioni di vecchie lire. Chi ha curato, di fatto, la redazione e la presentazione del progetto, semmai anche garantendo circa la sua buona riuscita? Perché non si è ricorsi (come pure hanno fatto altri Enti) all'impiego di competenze e professionalità esterne, proprie di un settore così nuovo e specifico? Questa volta, l'ausilio di una collaborazione convenzionale sarebbe stata davvero funzionale allo scopo. Adesso non resta che attrezzarsi per non perdere il prossimo treno, rappresentato da un nuovo avviso che il Governo potrebbe pubblicare circa una seconda tranche di cofinanziamenti e-government sui restanti 280mila euro disponibili. Le nuove frontiere dell'impegno amministrativo locale riposano su logiche radicalmente diverse da quelle del passato (Berlusconi docet). Attualmente, investire sull'innovazione e sulla digitalizzazione della macchina burocratica, sulla formazione e sulla valorizzazione interna delle risorse umane (la vera discriminante per ogni serio processo di trasformazione) per accrescerne le competenze ed il know-how, sulla raccolta differenziata dei rifiuti, ecc., vuole significare attrezzare seriamente un'azienda in grado di reggere il mercato. Nella fattispecie, soltanto l'elaborazione di iperqualificati progetti permette oggi ad un Ente locale di concorrere, insieme con gli altri Enti/aziende presenti sul mercato, agli esami per il reperimento di risorse regionali, nazionali e, quindi, comunitarie: le uniche occasioni di finanziamento locale oggi possibili!»
Fonte: Il Portico
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