Tu sei qui: CronacaEx Manifattura, l'opportunità S.t.u.
Inserito da (admin), venerdì 11 luglio 2008 00:00:00
In relazione all'intervista rilasciata dall'assessore alla Qualità Urbana del Comune di Cava il 27 giugno scorso, precisiamo che il Malc è un coordinamento di associazioni che riunisce Accademia Musicale Jacopo Napoli, Agorà, BiMed, CNA, Italia Nostra, La Rosa di Gerico ed Il Tribunale dei Diritti del Malato. Non ha quindi l'arroganza di rappresentare tutta la città, ma invece ritiene di aver buon titolo di partecipare alle vicende amministrative della comunità locale, con particolare riferimento al procedimento che riguarda la destinazione degli immobili dell'ex Manifattura Tabacchi. A riguardo, effettivamente il comportamento dell'Amministrazione appare autonomo rispetto almeno a sostanziosa parte del proprio elettorato, perché questo non le ha mai conferito il mandato a svendere quel cespite, tuttavia l'operazione supporta il capitalismo, nella specie, non rispettoso del principio della concorrenza e del libero mercato.
L'impegno del Malc è stato necessitato dall'inerzia della Giunta Gravagnuolo nel porre in esecuzione le delibere della Giunta Messina che prevedono la retrocessione del bene alla città per fini sociali e pubblici, appostando a riguardo in bilancio la somma di 2.000.000,00 di euro. In effetti l'assessore ed il sindaco sono solo parzialmente informati sulle intenzioni del Malc, perché da circa un mese sfuggono ad un incontro ove si possa compiutamente illustrare il nostro progetto. Diversamente l'Amministrazione intrattiene costanti contatti con la SECI, che così gode di illegittima corsia preferenziale in violazione del fondamentale principio di imparzialità che vincola la pubblica amministrazione nel suo operato. Oltretutto, l'ostruzionismo della Giunta rende più complesso al Malc il compito di reperire risorse finanziarie idonee a supportare il proprio progetto, perché i finanziatori risultano scoraggiati da detto atteggiamento. Siamo in attesa di conoscere su quale ragionamento si fonda l'assioma per cui ogni progetto diverso da quello sponsorizzato dalla Giunta preveda tempi biblici.
L'ipotesi SECI-Giunta Gravagnuolo prevede, verso il modesto incasso degli oneri concessori (circa 750.000,00 euro), la definitiva perdita degli immobili da parte della comunità locale. Il Malc, invece, vuole il recupero alla città dei beni e la loro utilizzazione trasformando il territorio attraverso una S.T.U., cioè a mezzo di una s.p.a. pubblica che per definizione ottimizza il corretto rapporto Ente locale, impresa privata e cittadini. Il progetto è flessibile, la discussione è aperta anche ad un referendum popolare. Con la S.t.u. il Comune, conferendo l'immobile, parteciperebbe come ente nella misura del 51% agli utili, ed il rimanente 49% andrebbe alle imprese che volessero aderire e che verrebbero scelte secondo il criterio dell'evidenza pubblica, cioè secondo la migliore offerta, ed a quei cittadini che volessero partecipare all'azionariato diffuso, cioè popolare. In soldoni, questo significa che, attraverso la S.T.U., anche realizzando il progetto Gravagnuolo-SECI, il Comune con il semplice conferimento degli immobili potrebbe riversare nella proprie casse almeno 50 milioni di euro.
Avv. Bruno Todisco
Fonte: Il Portico
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