Nessuna novità nella vendita delle ex Arti Grafiche Di Mauro. L’asta per l’alienazione dell’ex istituto poligrafico, convocata per ieri, giovedì 26 marzo, non ha trovato acquirenti disposti a presentare offerte. Nessuna busta, dunque, è stata aperta presso la Sezione Fallimentare del Tribunale di Salerno. Discorso rinviato a data da destinarsi.

A patire la delusione maggiore sono stati i dipendenti della storica azienda metelliana, i quali speravano in eventuali compratori disposti a riassumerli. In effetti, una specifica clausola del bando di vendita prevedeva la possibilità per gli acquirenti di dichiarare la volontà di riassumere i 35 dipendenti dell’istituto poligrafico cavese e che, a parità di offerta, sarebbe stata preferita quella contenente la chiara intenzione di “arruolare” il personale già esistente.

L’altra possibilità specificata nel bando era quella relativa alla variante di destinazione d’uso dell’immobile: i futuri proprietari avrebbero potuto anche decidere di adibirlo ad attività commerciali o trasformarlo in zona residenziale. Ma la mancata presentazione di proposte concrete rispetto all’avviso pubblico ha mandato all’aria tutte le speranze dei dipendenti dell’ex Di Mauro, all’asciutto di retribuzione dallo scorso mese di dicembre.

Ora si attende una nuova convocazione d’asta fallimentare per l’ex istituto poligrafico, che comunque potrebbe avvenire non prima di un paio di mesi e con un ribasso del 10% del prezzo base (come previsto dalla legge). Intanto, oggi a Palazzo Santa Lucia, a Napoli, si discuterà del destino del personale dell’azienda cavese e dell’eventualità di prorogare la mobilità, unica forma di sostentamento rimasta.