Tu sei qui: CronacaFrana e fango a Santi Quaranta, notte da incubo per i residenti
Inserito da La Redazione (admin), venerdì 7 settembre 2012 00:00:00
Frana la montagna, paura e tensione nella frazione Santi Quaranta. Spinti da una forte perturbazione che nelle scorse ore ha colpito l’intera valle metelliana, nella tarda serata di mercoledì scorso, 5 settembre, fango, tronchi d’albero tagliati ed una grande quantità di pietruzze sono venuti giù dalla montagna che sovrasta la frazione metelliana, allagando la piazzetta centrale della località, diversi garage e corti private.
Nessun danno, per fortuna, riportato dai residenti della zona, con la melma che è giunta fino alla strada di collegamento con la frazione Arcara. Solo l’intervento della Protezione Civile e di alcuni volontari, immediatamente corsi in aiuto, ha riportato la situazione alla calma. Gli uomini coordinati dal Comandante della Polizia Locale, Licia Cristiano, e dall’Assistente Capo, Matteo Senatore, hanno spalato per l’intera notte e parte della mattinata di giovedì.
Tanta paura, ovviamente, per gli abitanti di Santi Quaranta, scossi dai precedenti eventi franosi che hanno colpito la frazione metelliana. Ultimo in ordine cronologico quello del 19 settembre dell’anno scorso, quando il fango investì macchine e ciclomotori parcheggiati lungo la strada e costrinse due famiglie a trascorrere l’intera notte fuori casa. Ma degni di nota sono anche gli episodi del 2003 e del 2007.
Questa volta si prospetta che i danni minori siano stati frutto del buon lavoro della vasca contenitrice, costruita ai piedi della montagna che sovrasta la frazione proprio a seguito dell’evento franoso dello scorso anno. Anche se i residenti della zona, impauriti dal ripetersi delle frane, hanno richiesto maggiori interventi di messa in sicurezza.
Sempre nei giorni scorsi, a causa delle forti piogge notevoli disagi sono stati riscontrati anche nella strada che collega San Pietro a Rotolo, all’altezza della cosiddetta curva dell’amore. Qui un giovane ragazzo è rimasto intrappolato con la sua auto in una voragine aperta dalla pioggia battente, con l’acqua che è penetrata nell’abitacolo, costringendolo a mettersi in salvo forzando lo sportello.
Fonte: Il Portico
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