Tu sei qui: CronacaFunivia del Faito, indagini sul cavo spezzato: manutenzione sotto accusa
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 29 luglio 2025 07:48:29
CASTELLAMMARE DI STABIA - Proseguono le indagini sul disastro della Funivia del Monte Faito, avvenuto lo scorso 17 aprile, che è costato la vita a quattro persone - tra cui il macchinista Carmine Parlato, 59 anni - e ha provocato un ferito grave. Gli inquirenti puntano ora l'attenzione su due elementi chiave dell'impianto: il cavo traente spezzato e la puleggia divelta nella stazione a monte.
Le prime ispezioni tecniche, svoltesi nei giorni scorsi nell'ambito dell'incidente probatorio disposto dal gip del Tribunale di Torre Annunziata, sono state effettuate alla presenza dei consulenti delle parti all'interno dell'area ancora sotto sequestro. L'obiettivo è accertare con precisione le cause del cedimento che ha provocato il tragico crollo della cabina.
Secondo quanto emerso dai primi riscontri, la fune traente potrebbe essere stata letteralmente strappata dalla testa fusa, ovvero il punto di aggancio tra il cavo e il sistema di trazione. Il cavo in acciaio, una volta reciso, avrebbe causato danni devastanti a una delle pulegge, che risulta completamente divelta nella stazione di arrivo. È in questa dinamica che gli investigatori collocano la rottura improvvisa e la caduta della cabina.
Una delle ipotesi più gravi al vaglio della Procura è quella di una mancata o inadeguata manutenzione dell'impianto. Gli accertamenti irripetibili proseguiranno nei prossimi giorni anche nell'area in cui è precipitata la cabina, al fine di ricostruire tutti i passaggi tecnici e operativi che potrebbero aver contribuito alla tragedia.
L'indagine punta a fare luce anche sulle eventuali responsabilità gestionali, con l'obiettivo di comprendere se ci siano stati omissioni nei controlli, negligenze tecniche o ritardi nelle verifiche periodiche. Un lavoro delicato che si svolge nel dolore di un'intera comunità, ancora sotto shock per quanto accaduto nel giorno del Giovedì Santo.
Intanto, i familiari delle vittime attendono risposte. E il nome di Carmine Parlato, il macchinista deceduto mentre era in servizio, è già diventato un simbolo del disastro, un volto da ricordare in questa vicenda che lascia ancora troppi interrogativi aperti.
Fonte: Il Vescovado
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