Tu sei qui: CronacaGemellaggio Provincia-Cuba, la perplessità di Lambiase
Inserito da (admin), mercoledì 25 ottobre 2006 00:00:00
L'arch. Emilio Lambiase, Presidente dell'Associazione di Amicizia Italia Cuba di Salerno, in relazione alla notizia del "gemellaggio" ratificato tra la Provincia di Salerno e quella di Santiago de Cuba, esprime le sue perplessità sull'efficacia giuridica ed amministrativa dello stesso.
Ecco i fatti all'origine dello scetticismo di Lambiase. A Salerno, a Palazzo Sant'Agostino, è stato siglato il Protocollo di Gemellaggio tra la Provincia di Salerno e la Provincia di Santiago de Cuba. Hanno siglato il Protocollo il consigliere provinciale Antonio Lubritto, in rappresentanza del Presidente della Provincia, Angelo Villani; il Delegato alla Pace e Cooperazione Internazionale della Provincia, Ernesto Scelza; la Segretaria dell'Assemblea Provinciale Poder Popular di Santiago di Cuba, Caridad Raytor; il Responsabile delle Relazioni Internazionali Poder Popular di Santiago de Cuba, Vicente Gonzalez Diaz; il Presidente del Consiglio Comunale di Castel San Giorgio, Gian Piero Coppola.
«Un Protocollo di Gemellaggio - si legge nel comunicato diffuso dall'Ufficio Stampa della Provincia - con il quale si intende proseguire l'attività di interscambio sociale, culturale ed economico iniziata nel mese di settembre del 2004 mediante la stipula di un Protocollo di Intesa tra le due Province, che ha permesso a due giovani laureti cubani di frequentare un corso di formazione professionale post-laurea presso l'Università degli Studi di Salerno».
Ed ecco il commento in merito dell'arch. Emilio Lambiase: «La verità è che lo stesso identico atto (medesimo valore giuridico) era già stato ratificato nel settembre del 2004, su proposta dell'Associazione di Amicizia Italia Cuba, alla presenza di: Ambasciatore di Cuba in Italia, Maria de Los Angeles Florez Prida; Presidente della Provincia di Salerno, Angelo Villani; Responsabile delle Relazioni Internazionali del Poder Popular di Santiago de Cuba, Vicente Gonzalez Diaz. Non si comprende la necessità di ripetere un "cerimoniale pubblico" col solo scopo dichiarato di cambiare qualche nominativo nella premessa dell'atto.
Per così poco si sono scomodati Ambasciata, Provincia, Delegazione straniera, con dispendio di risorse economiche che potevano essere utilizzate per sfamare i più bisognosi. Chi conosce e mastica le procedure amministrative sa benissimo che al protocollo d'intesa (quali sono i due atti del medesimo oggetto in questione) deve necessariamente fare seguito la volontà espressa dall'intera Comunità attraverso la Delibera di Consiglio Provinciale, che in questo caso non c'è stata».
Fonte: Il Portico
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