La sanità italiana non è l'unica a covare mostri senza scrupoli disposti a mettere a repentaglio la vita dei pazienti per motivazioni personali, come dimostrato da quanto sta accedendo in Germania. Stando a Il Messaggero, un infermiere, Nils Hoegel, già indagato per la morte di altre due pazienti, è ora accusato di aver provocato la morte di altre 84 persone tra il 2000 ed il 2005, come confermato dalla commissione d'inchiesta. Giù due anni fa l'uomo era stato incriminato per la morte di due pazienti ed il tentato omicidio di altri due. I corpi delle vittime sono stati esumati ed analizzati, trovando tracce di un farmaco che porta all'arresto del sistema cardiovascolare. Secondo le accuse l'infermiere 40enne avrebbe somministrato quel farmaco nei degenti per poi tentare di salvare loro la vita, diventando una sorta di eroe. I giudici ritengono che il conteggio dei morti sia anche superiore, ma potrebbe essere molto difficile dimostrarlo. Hogel avrebbe attirato l'attenzione della polizia non solo per i suoi precedenti, ma anche per l'elevato numero di decessi che sarebbero avvenuti durante i suoi turni agli ospedali di Delmenhorst, dove lavorava prima, e Oldengurg. Apparentemente i responsabili dei due nosocomi ospedali hanno riportato la situazione alle autorità, dando il via all'inchiesta. Sotto accusa per omissioni sarebbero finiti anche due ex primari ed il direttore di terapia intensiva di Delmenhorst, mentre continuano le indagini sul personale di Oldengurg. Il capo della polizia, Johann Kuhme, ha affermato che le morti avrebbero potuto essere evitate se si fosse agito con tempestività, ribattendo inoltre che il personale sanitario degli ospedali sarebbe stato a conoscenza dei fatti.