«Noi ci troveremo questa settimana col Consiglio dei ministri e la decisione sull'obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti andrà presa dall'intero collegio», ha dichiarato il ministro per l'Istruzione, Patrizio Bianchi, a margine dell'inaugurazione di Lef, il Digital Innovation Hub, in provincia di Pordenone.

Una decisione che andrà presa in vista delle riaperture del prossimo settembre. «Attualmente - spiega il ministro - mi ha comunicato ieri il generale Figliuolo, siamo all'84% di copertura degli insegnanti con almeno la prima dose e al 75% per la seconda: c'è stata una risposta molto responsabile e ne terremo conto».

Rimarrebbero da vaccinare, senza nemmeno una dose, ben 221.354 lavoratori della scuola, tra docenti e non docenti. Per questo, un gruppo di giuristi, tra cui Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, e Pietro Ichino, professore emerito di diritto del lavoro, ha inviato una lettera direttamente al premier Mario Draghi, per chiedere una legge che imponga l'obbligo vaccinale per insegnanti e altro personale scolastico, da attuare prima della ripresa delle lezioni in presenza.

Sul tema del ritorno della didattica in presenza, il ministro dell'Istruzione ha poi assicurato: «Ci stiamo lavorando, abbiamo più di un miliardo già investito per la sicurezza: per le persone e per i trasporti, quindi siamo pronti. Abbiamo da tempo messo la scuola in presenza come la nostra priorità assoluta».

Il rientro in presenza è caldeggiato da moltissimi esponenti della scuola, rilevato anche che i risultati dei test Invalsi di quest'anno hanno confermato un crollo generale del livello di apprendimento degli studenti, principalmente da imputare allo stop della didattica in presenza a causa della pandemia.

(Foto: Fb Ministero dell'Istruzione)