Hebo, un ponte di solidarietà tra la città metelliana ed il villaggio dell'Eritrea, a circa 75 chilometri dalla capitale Asmara, costruito dall'associazione mariana di Pregiato. Appena 1.200 anime nel deserto eritreo, un insediamento che rischia di sparire se non verrà risolto un problema fondamentale: l'acqua. Domenica sera, nella sala espositiva di Santa Maria del Rifugio, nel corso di una serata organizzata dai giovani dell'associazione con musica etnica, prodotti artigianali, cucina tipica e le testimonianze fotografiche dei volontari che sono stati ad Hebo, è stato presentato il progetto per portare l'acqua nel villaggio. È stata, così, avviata una sottoscrizione attraverso la vendita di un suggestivo calendario e l'apertura del conto corrente postale n° 204800 (causale: "Acqua per Hebo"). A presentare il progetto è stato Carmine Vitale del Dipartimento di Scienze della Terra della "Federico II" di Napoli. «Lo scorso anno - dicono i giovani dell'associazione - grazie alla bontà di tanti benefattori abbiamo raccolto circa 8.000 euro, spesi per l'acquisto di medicinali e per l'orfanatrofio del villaggio, gestito dai padri vincenziani. Quest'anno gli sforzi sono tutti per la costruzione di un pozzo, fondamentale per evitare lunghe e faticose trasferte per l'approvvigionamento idrico». I fondi raccolti saranno destinati anche al mantenimento della clinica e dell'orfanatrofio.